Milano«Uomo di parola! Grande magistrato!», scrive Domenico Aiello, avvocato della Lega Nord. «Caro avvocato, promissio boni viri est obligatio !» gli risponde Alfredo Robledo, procuratore aggiunto a Milano. Sono queste, insieme a molte altre, le intercettazioni che la Direzione antimafia di Reggio Calabria ha realizzato indagando sugli affari sporchi del Carroccio, che ora fanno irruzione nello scontro furibondo in corso interno alla Procura di Milano, e che potrebbero ribaltarne in extremis l'esito. Perché proprio mentre a Milano e a Roma si lavorava ad una soluzione che riuscisse in qualche modo a chiudere lo scontro senza vinti né vincitori, le intercettazioni calabresi piombano sul capo di uno dei due contendenti. Robledo rischia di venirne travolto, lasciando vincitore incontrastato Edmondo Bruti Liberati, procuratore della Repubblica, e insieme a lui il gruppo dei pm - tutti più o meno di Magistratura democratica - che secondo l'esposto di Robledo veniva scelto da Bruti per gestire le inchieste più delicate.
Le intercettazioni tra Robledo e Aiello risalgono alla fine del 2012, oltre un anno prima che iniziassero le ostilità interne alla Procura di Milano: e ora tra i pm più vicini al procuratore circola l'accusa a Robledo di avere avviato tutta la sua offensiva solo per mettere le mani avanti, quando si rese conto di essere stato intercettato nei suoi colloqui con Aiello. Sta di fatto che una parte delle contestazioni mosse da Robledo a Bruti, in particolare sulla violazione delle competenze interne alla Procura, sono state fatte proprie anche da altri pm, e condivise anche dal consiglio giudiziario di Milano. Ma le critiche a Bruti rischiano ormai di passare in secondo o terzo piano di fronte alla pesantezza delle accuse che piombano sul suo rivale.
Le intercettazioni tra Robledo e Aiello erano state già vagliate dalla Procura di Brescia, che aveva aperto una inchiesta per poi archiviarla. Ma ora a partire all'attacco è il procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Ciani, che ha chiesto al Consiglio superiore della magistratura di rimuovere immediatamente Robledo da Milano e dall'incarico di pubblico ministero. È una procedura eccezionale, che si applica solo nel caso di violazioni disciplinari talmente gravi e evidenti da rendere impossibile la permanenza di un magistrato al suo posto. E questo è, secondo Ciani, esattamente il caso di Robledo, che all'avvocato Aiello avrebbe preannunciato numerose mosse dell'inchiesta in corso a Milano sull'utilizzo da parte della Lega dei fondi pubblici, suggerendo mosse difensive e promettendo ad Aiello che anche partiti dell'opposizione, tra cui il Partito democratico, sarebbero finiti sotto accusa.
In cambio, il procuratore aggiunto avrebbe ottenuto notizie riservate dal gruppo leghista al parlamento europeo sulla autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, contrapposto a Robledo da polemiche e querele.Il Csm deciderà il 5 febbraio.
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