Roma - I rapporti erano già ridotti all'osso. Con il forfait di ieri, la sindaca di Roma Virginia Raggi ha messo un serio stop alle relazioni tra Campidoglio e Vaticano. La prima cittadina avrebbe dovuto partecipare, ieri pomeriggio, al Festival dell'Azione Cattolica «A noi la parola», in Aula Paolo VI, e rispondere alle domande dei ragazzi dell'Acr. E doveva soprattutto incontrare il numero due della Cei, monsignor Nunzio Galantino, uomo di Papa Francesco e uomo di raccordo tra politica e Oltretevere. Ma il faccia a faccia tra i due non c'è stato. La Raggi ha disdetto l'appuntamento. «Impegni personali», hanno fatto sapere dallo staff della sindaca. Più che altro la prima cittadina è rimasta a casa per trovare una soluzione ai numerosi grattacapi. Primo fra tutti la scelta del nuovo assessore al Bilancio, dopo il caso De Dominicis.
Se escludiamo l'udienza della Raggi dal Papa, il primo luglio, appena insediata in Campidoglio (appuntamento istituzionale di routine), non ci sono stati altri incontri. Mai come in questa amministrazione anche se parliamo di due mesi i rapporti tra Campidoglio e Oltretevere sono stati a livelli così bassi. Durante l'amministrazione Alemanno, era stata addirittura istituita una figura ad hoc che facesse da ponte e da interfaccia tra l'amministrazione capitolina e il mondo cattolico. Con il passaggio di testimone a Ignazio Marino, quel ruolo era scomparso e i rapporti con il Vaticano si erano indeboliti, soprattutto considerata la diversa visione su alcune tematiche, come quelle della famiglia e delle unioni omosessuali, e l'attenzione al sociale. Con la Raggi i rapporti sarebbero ora inesistenti.
Il Vicariato di Roma è in fase di attesa, ma è preoccupato perché non c'è un referente in Campidoglio con cui confrontarsi sui temi quali le politiche sociali, l'immigrazione, la questione sicurezza nella Capitale, l'aiuto alle famiglie in difficoltà. E la gestione degli ultimi mesi del Giubileo che a Roma ha richiamato oltre 15 milioni di pellegrini. Forse è anche per evitare il faccia a faccia con monsignor Galantino che la Raggi avrebbe deciso di disertare l'appuntamento in Vaticano. «Il suo forfait ci è stato comunicato solamente poche ore prima l'inizio dell'incontro riferiscono al Giornale fonti dell'Azione Cattolica c'è dispiacere per questa decisione».
«Deluso? Lo sarei stato se non avessi trovato i ragazzi», ha detto monsignor Galantino, tagliando corto. E su Roma, l'alto prelato ha aggiunto: «Sono preoccupato come qualsiasi cittadino che vuole vedere la città governata». Già due giorni fa il segretario dei vescovi era intervenuto sulle colonne del Corriere della Sera. «Penso che i cittadini siano un po' stanchi delle schermaglie politiche che a Roma significano solo restare bloccati in una situazione di stallo rispetto ai problemi seri, alle risposte che si attendono». Sulla stessa linea si era mosso il cardinale Pietro Parolin: «La situazione che si è creata a Roma non crea quell'ambiente di serenità che permette di lavorare a favore della gente». In serata è arrivata un'altra tegola sulla testa della Raggi: l'editoriale dell'Osservatore Romano che ha denunciato «lo stato di abbandono» in cui versa la Capitale. «A Roma è bastato un breve temporale di fine estate per allagare e paralizzare molti quartieri.
Nella capitale, a riprova dello stato di abbandono in cui per certi aspetti versa la città, pochi minuti di pioggia sono bastati per provocare la caduta di numerosi alberi, danneggiando alcune automobili e mettendo a serio rischio l'incolumità dei cittadini».
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