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Mail anonima e direttorio: ecco la democrazia a 5 stelle

Nogarin resta al suo posto. Pizzarotti fuori. Duro scambio di mail tra lui e lo staff di Grillo. Le pressioni dei falchi

Mail anonima e direttorio: ecco la democrazia a 5 stelle

Il caso di Federico Pizzarotti ha letteralmente mandato in tilt il Movimento 5 Stelle. E, soprattutto, ha mostrato ancora una volta che la tanto sbandierata democrazia pentastellata altro non è che uno specchietto per le allodole da usare a seconda delle convenienze. Se il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, resta al suo posto seppur indagato, non succede la stessa cosa per il primo cittadino di Parma, espulso perché indagato.

Ma quello che risalta di più sono le modalità di epurazione. Uno scambio di mail durissimo è stato pubblicato dal diretto interessato. Pizzarotti gela lo staff di Beppe Grillo rifiutando di inviare copia dell'avviso di garanzia e dei documenti relativi alla vicenda giudiziaria che lo riguarda; e chiedendo di essere chiamato "per altri approfondimenti" da Luigi Di Maio che nel Movimento è anche responsabile dei Comuni. Il sindaco di Parma, sospeso dal Movimento per mancanza di trasparenza, posta sul suo profilo Facebook lo scambio di mail avuto ieri con lo Staff di Beppe Grillo. "Gentile Federico Pizzarotti - si legge nella mail firmata Lo Staff di Beppe Grillo - abbiamo appreso la notizia da fonti di stampa che saresti indagasto per il reato di concorso in abuso d'ufficio connesso ad alcune nomine fatte al Teatro Regio.

Come per tutti gli altri casi che ci hanno interessato - prosegue la mail dello Staff - siamo qui a chiederti la cortese trasmissione di copia dell'avviso di garanzia ricevuto e di tutti i documenti connessi alla vicenda che ti contesta la procura di Parma. Ti preghiamo di farcelo pervenire entro domani mattina (stamattina, ndr) in modo da poter chiudere al più presto l'istruttoria avviata in osseguio ai codici di comportamento del Movimento 5 Stelle. Certi di una tua leale collaborazione ne approfittiamo per mandarti i nostri saluti". Questa la gelida risposta di Pizzarotti: "Gentilissimo anonimo staff, forse vi siete dimenticati che sono un sindaco eletto, e pubblico ufficiale, e ad una mail anonima non fornisco nessun documento. Soprattutto per un indagine in corso che coinvolge me, altri membri del Cda, e una fondazione. Inanzitutto citatemi quali sarebbero i regolamenti a cui fate riferimento, in cui vengono espressi tempi, modi e situazioni. Voi da mesi non rispondete alle diverse email su cui chiediamo chiarimenti in merito alla situazione del nostro consiglio comunale, forse dovreste preoccuparvi anche di quello. Per altri appronfondimenti fatemi chiamare dal reponsabile dei comuni Luigi di Maio. Distinti saluti, sindaco Federico Pizzarotti".

Ma non solo. Secondo indiscrezioni, da ieri Beppe Grillo è stato subissato da telefonate e messaggi da parte dei falchi, in pressione per prendere una posizione netta su Pizzarotti. Il tutto in nome dell'"abbiamo sempre detto che ci si dimette per un avviso di garanzia. Sì, ma questo vale per Pizzarotti l'eretico, non per Nogarin l'ortodosso. Ecco la democrazia a fase alterna per i 5 stelle.

"Il direttorio si è dimostrato irresponsabile nella conduzione del movimento. Alla fine il comportamento è stato molto diverso rispetto a Nogarin". Lo ha detto il sindaco di Parma Federico Pizzarotti in merito alla sua sospensione dal M5S. "Il confronto è stato sempre negato. Pretenderei che chi si dice pronto a governare deve essere disposto a metterci la faccia. Come facciamo sempre, ogni giorno, noi, ci vuole rispetto delle persone, si deve poter essere chiamati e avere un confronto. Ho saputo dell'indagine a febbraio ma prima dovevo mettermi a disposizione della magistratura.

Siamo sempre stati contro alla spettacolarizzazione".

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