Cronaca locale

Il sindaco Sala trema: "Si naviga a vista. La città resta aperta Ridurre la socialità"

La metropoli si prepara all'urto. Si va avanti con gli eventi della settimana della moda

Il sindaco Sala trema: "Si naviga a vista. La città resta aperta Ridurre la socialità"

«Navighiamo a vista» è la considerazione amara del sindaco di Milano Beppe Sala al termine di un vertice convocato ieri pomeriggio in prefettura sull'emergenza Coronavirus. Quando parla il contagio accerchia pericolosamente il capoluogo ma non si registrano ancora casi conclamati. Un'ora dopo c'è il primo infetto, un residente di Sesto San Giovanni, città dell'hinterland, ricoverato da una settimana all'ospedale San Raffaele di Milano. Passano due ore e c'è una seconda persona positiva nel milanese, un abitante di Mediglia. E la città ora deve prepararsi all'urto. «Noi continueremo a tenere aperti tutti i nostri servizi pubblici ma consigliamo alla gente di ridurre il più possibile la socialità - la raccomandazione di Sala -. Io ad esempio rinvierò un concorso pubblico», si sarebbe tenuto martedì, attesi 3.600 candidati da tutta Italia. «Avanti con la settimana della moda e non cancelliamo eventi per ora, ma le decisioni prese valgono oggi poi valuteremo l'evolversi della situazione». La Lega invoca le scuole chiuse subito. Alcuni cittadini ribatte Sala «mi chiedono di chiudere gli uffici pubblici, altri le scuole. E allora perché non gli stadi? O le aziende? O i negozi? Che differenza c'è? Stiamo seguendo questa crisi sanitaria con responsabilità, non sottovalutiamo niente, ma non vogliamo neppure fomentare allarmismi». La Conferenza dei rettori invece non perde tempo e annuncia che le università lombarde resteranno chiuse «almeno fino al 2 marzo».

Alla riunione convocata dal prefetto Renato Saccone partecipano il questore di Milano, l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, i vertici di Esercito, Vigili del fuoco, Protezione civile, tutti pronti a fare la propria parte. La task force si rivedrà oggi alle 10 con in mano le linee guida del governo che permetteranno di fissare misure di prevenzione «molto concrete». Perchè «bisogna agire sulla base di direttive nazionali omogenee, che riguardino le piccole e le grandi città - puntualizza il prefetto -. Intanto è importante che ci sia una riduzione delle relazioni sociali e della mobilità territoriale, imprese e uffici pubblici potranno anche ricorrere al telelavoro».

Il Comune ha individuato 14 dipendenti che risiedono nei dieci Comuni del lodigiano «focolaio» del virus messi in isolamento dalla Regione Lombardia, sono stati sospesi in via precauzionale dal lavoro, per alcuni se possibile verrà attivato un canale di smart working. A casa in assenza giustificata anche una cinquantina di addetti della società di raccolta rifiuti Amsa e altri dipendenti dei trasporti Atm, con impatti sui servizi che le aziende stanno cercando di tamponare. «Domani (oggi, ndr.) faremo di nuovo il punto, anche per prendere interventi relativi a singoli settore come mobilità e igiene pubblica» riferisce il prefetto. Al tavolo si è parlato anche di organizzare scorte e distribuzione di mascherine e gel disinfettanti che sono già introvabili. Le farmacie registrano un boom di richieste da un mese e con un picco negli ultimi due giorni, in alcuni negozi sono rimaste le confezioni da cento mascherine a 100 euro. «La gente è molto più spaventata, nella mia farmacia ne ho vendute 80 in un'ora ed è sempre più difficile approvvigionarsi» conferma la presidente di Federfarma lombarda Anna Rosa Racca. La richiesta soprattutto da chi deve salire sui mezzi pubblici.

Gli uffici della Procura di Milano domani resteranno aperti al pubblico ma «il personale che risiede nelle zone più a rischio, in particolare Codogno, potrà rimanere a casa per evitare la diffusione del virus» riferisce il procuratore capo Francesco Greco. Anche i grandi gruppi come Eni, Snam e Saipem hanno contattato e dato la stessa indicazione ai dipendenti. Prevenzione a tutto campo. L'Arcidiocesi di Milano suggerisce che la Comunione eucaristica «possa essere distribuita sulla mano, secondo le norme liturgiche vigenti».

E in via «puramente precauzionale» anche il Movimento 5 Stelle Milano ha deciso di rinviare l'assemblea provinciale convocata oggi in un palazzo del centro.

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