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"La sinistra agita il pericolo fascista solo quando teme di perdere"

A un mese dalle Comunali, il pericolo fascista sembra sparito. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Tatarella, nipote di Pinuccio, che ha fatto anche il punto sul centrodestra italiano

"La sinistra agita il pericolo fascista solo quando teme di perdere"

"La sinistra si inventa il pericolo fascista e le polemiche sui no-vax perché sa benissimo che il centrodestra in questo Paese è maggioritario". A dirlo a ilGiornale.it è Fabrizio Tatarella, figlio di Salvatore e nipote di Pinuccio, a margine della presentazione del libro "La destra verso il futuro. Itinerario di una svolta", edito da Giubilei Regnani.

Un mese fa si svolgevano le Comunali e l'Italia sembrava pervasa dal pericolo fascista, mentre ora sembra totalmente sparito. Che cos'è successo?

"Il pericolo fascista è chiaramente inesistente. È una specie di bomba ad orologeria che il mainstream della sinistra italiana fa scattare ogni qual volta ci sono delle elezioni che teme di perdere. Il pericolo fascista in questo Paese non esiste più da quando la destra italiana ha fatto i conti con il fascismo con il Congresso di Fiuggi del 1995. All'epoca fascismo e comunismo sono stati consegnati alla storia ed è nata la destra di governo con un partito conservatrice di massa così come l'aveva pensato e realizzato Pinuccio Tatarella che di quella svolta fu l'artefice principale".

Tatarella cosa penserebbe oggi della destra italiana guidata da Giorgia Meloni?

"Le indicherebbe il percorso che sta già seguendo perché sia lui sia suo fratello sono stati esponenti di una destra meno sociale e più conservatrice. Ed è quel che ha fatto Giorgia Meloni entrando nella famiglia Ecr dei conservatori, di cui Raffaele Fitto è il co-presidente. Non è un caso che tra pochi giorni inizierà la nuova edizione di Atreju col titolo “Il Natale dei conservatori”. La Meloni sta, quindi, seguendo pedissequamente la strada tracciata da Tatarella nel 1995".

Come si inserisce nel panorama politico italiano la possibilità che la Meloni, una donna di destra, diventi premier?

"Può essere una svolta perché si dice spesso che le donne di sinistra sono quelle più impegnate in politica. Giorgia Meloni smentisce questo stereotipo dato che ha un percorso politico che parte dalle associazioni giovanili di destra. Il suo arrivo a Palazzo Chigi potrebbe davvero costituire un elemento di novità".

Ma chi è di destra è anche no vax?

"No, sono stereotipi che si vogliono appiccicare alla destra esattamente come quando si grida al pericolo fascista. La destra deve essere sempre descritta come cattiva e contro le regole, mentre invece è ordine, legalità e rispetto delle regole. Poi, ci sono delle valutazioni soggettive, ma questo non vuol dire che tutti i no vax siano tutti di destra oppure che tutti quelli di sinistra siano favorevoli al vaccino. Sono etichette che si vogliono attribuire alla destra per farla passare come impresentabile e non meritevole di governare".

Oggi il centrodestra italiano viene definito destra-centro. Non c'è il rischio che FdI e i sovranisti italiani facciano la fine della Le Pen che fa il pieno di voti, ma non riesce a governare?

"Questo era proprio ciò che Tatarella voleva evitare: avere una destra che avesse i voti, ma non poteva governare. Lui preferiva che An fosse il secondo partito, ma un partito di governo piuttosto che il primo partito all'opposizione. Lui voleva la coesistenza delle due componenti: quella di destra, cattolica e nazionale e una di centro, moderata e liberale che si potesse riconoscere in un centrodestra allargato. Il sogno di Tatarella era quello di costruire la casa degli italiani che per il 65% non sono di sinistra.

Dal '48 a oggi, infatti, i moderati sono la maggioranza e, qualora si riprendesse il sogno di Tatarella di un centrodestra arioso, la sinistra non vincerebbe più le elezioni".

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