La sinistra dei vampiri: vogliono la patrimoniale e distribuire le eredità

Il progetto di Prodi e Visco: stangata su conti e immobili. Incentivo a diseredare i figli

La sinistra dei vampiri: vogliono la patrimoniale e distribuire le eredità

Metti una mattinata alla Camera dei deputati con Romano Prodi e Vincenzo Visco a parlare di tasse e futuro. Quello che viene fuori è un film horror per i contribuenti. Tanta nostalgia del passato, esorcizzata dalla proposta di una tassa sui robot e due mazzate sempreverdi quali patrimoniale e tassa di successione. L'ex premier e l'ex ministro delle Finanze, si sono dati appuntamento per presentare il «Manifesto contro la disuguaglianza» del Nens e di Etica ed economia.

Il pensatoio che fa riferimento a Visco ha elaborato una proposta pronta all'uso: imposta progressiva sul patrimonio complessivo, mobiliare e immobiliare, che escluda i patrimoni di minore consistenza, e con aliquote basse non superiori all'1%.

Poi la riforma delle imposte di successione con l'esenzione dei piccoli patrimoni fino a un milione e aumentando le aliquote sugli altri, con consistenti incentivi alla distribuzione dei patrimoni trasmessi in eredità anche fuori dalla cerchia familiare. In altre parole, il governo sognato da Visco, dovrebbe incentivare i padri a non dare i soldi ai figli. Non spiega a chi dovrebbe distribuirli. Seguono proposte per tassare le società tipo Amazon. Linea sposata da Romano Prodi, che si è chiesto come mai certe idee facciano perdere le elezioni. «Avviene in modo sistemico». Tutto lineare e chiaro nella sala di Montecitorio. Fuori un po' meno. «I lupi perdono il pelo ma non il vizio», ha commentato Daniele Capezzone.

Potrebbe passare per la boutade di una sinistra che sta scomparendo, ma non è così. Prodi si è riguadagnato una visibilità e un ruolo politico tra gli oppositori di Renzi. Visco non ha mai smesso di dettare la linea a quell'area, della quale fa parte Mdp, partito determinante in questa fase.

Oggi il consiglio dei ministri presenterà la nota di aggiornamento del Def. Visto che cambia la correzione del deficit, al Senato serve la maggioranza assoluta dei componenti e il voto della sinistra è indispensabile. Il rischio è che il governo, vista l'impossibilità di accontentare la sinistra con provvedimenti di spesa, faccia qualche concessione agli ex Pci a spese dei contribuenti. Magari con la promessa di una patrimoniale.

Le pressioni sul governo sono forti. Nei giorni scorsi il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan è andato in visita alla Cgil. Ma il sindacato della sinistra vuole segnali precisi già nel Def, ad esempio sulle pensioni. Posizione tanto politica da fare tornare sulla difensiva la Cisl, che ieri al Consiglio generale ha rinviato ogni protesta a dopo il confronto.

Sull'altro fronte, quello del rispetto dei vincoli di bilancio, ieri si è fatto sentire il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, che ha chiesto non posticipare la riduzione del debito.

Obiettivo difficile visto che ieri è stata posticipato l'unico barlume di riduzione della spesa, la riforma Madia delle società partecipate. Una tempesta perfetta, dalla quale potrebbe uscire la patrimoniale che sognano Visco, Prodi, Mario Monti e un pezzo di Pd.

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