La sinistra milanese fa il tifo per il degrado

La polizia "ripulisce" la stazione? "Rastrellamenti". Sindaco e giunta in imbarazzo

La sinistra milanese fa il tifo per il degrado

Milano - La sinistra milanese è scatenata contro un fantomatico «razzismo», nel Pd si scontrano due linee e il sindaco è fra il critico e il perplesso. L'operazione eccezionale che la Questura ha fatto scattare martedì alla stazione Centrale, invece, potrebbe aver dato qualche frutto. La situazione nel piazzale Duca d'Aosta, ieri, era senz'altro migliore, più ordinata rispetto al consueto bivacco generalizzato, quello da cui nei giorni scorsi era scaturita un'aggressione a un soldato (e in precedenza anche una rissa). «Speriamo che duri» dicevano ieri dentro la stazione. E un addetto alla sicurezza privata che lavora in zona ieri parlava di una situazione di «delirio» che va avanti da tempo, nel piazzale, con spaccio e risse. A giudicare dal colpo d'occhio di ieri, un effetto deterrente c'è stato. E d'altra parte non poteva non lasciare il segno l'intervento deciso dal questore Marcello Cardona, che ha messo in campo agenti in tenuta anti-sommossa, poliziotti a cavallo, camionette ed elicotteri. Alla fine del pomeriggio erano state 52 le persone portate in Questura e 26 quelle trattenute per valutazioni su possibili pendenze di reato o precedenti. Per alcuni sarà valutato il rimpatrio immediato da parte del giudice. Altri invece saranno mandati al Centro di permanenza di Torino, dove rimarranno per 90 giorni per l'esame della loro posizione. In termini di regolarità dell'immigrazione, le somme del blitz saranno tirate nei prossimi giorni, quando sarà completata l'attività di controllo e incrocio dei dati, un lavoro non semplice e ulteriormente complicato da una normativa farraginosa e in continua evoluzione. Tre gli stranieri arrestati per spaccio ai minorenni (e sono 7 nell'ultima settimana). Controlli e blitz, comunque, andranno avanti anche altre zone di Milano, una città che ospita circa 3.600 profughi e in questi giorni sta cercando di smaltire parte dei posti ricavati nell'hub di via Sammartini, proprio a due passi dalla stazione.

Mentre il centrodestra chiede di ripetere interventi del genere, intanto, la sinistra milanese (e non solo) si straccia le vesti e critica. Un documento firmato da una miriade di sigle dell'area antagonista (compresi centri sociali abusivi) ha firmato un appello che parla di «rastrellamenti».

Il sindaco, spiazzato, si è riservato di parlare col questore, ha chiesto di concertare di più ma alla fine ha annunciato che è «confermatissima» la marcia dell'accoglienza del 20 maggio, quella che Silvia Sardone (Forza Italia) chiede di fermare: «Dopo le scene di ieri con centinaia di immigrati visti fuggire durante il blitz delle forze dell'ordine (evidentemente avevano qualcosa da nascondere), gli insulti e i gestacci di alcuni migranti fermati verso i poliziotti e lo psicodramma tutto interno al Pd e al centrosinistra - ha detto la consigliera comunale azzurra - sarebbe auspicabile annullare la manifestazione pro migranti, incredibilmente patrocinata dal Comune». E sulla marcia pro migranti in programma il 20, la Lega assume un atteggiamento di sfida: «Mi auguro che la marcia promossa dal Comune sia un modo per facilitare il riconoscimento di tutti i clandestini presenti in città e aiutare così le prefetture a procedere co rimpatri» provoca l'assessore regionale Simona Bordonali.

Il clima in città, pochi giorni dopo la visita del ministro Marco Minniti, è incandescente. E mentre il Pd ufficialmente manifesta «pieno sostegno al lavoro serio della Polizia di Stato», il suo assessore al Sociale Piefrancesco Majorino solleva pesanti dubbi sul blitz. Sala, dunque, si barcamena.

E alla marcia ideata proprio da Majorino (un Dem «orlandiano») fa sapere che parteciperà convinto «Magari si può vedere una contraddizione (con il blitz di martedì, ndr), un paradosso - ha detto ieri il sindaco - Ma proprio perché si può vedere una contraddizione, spero in una marcia del 20 maggio ancora più viva e partecipata».

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