
Dal fronte "pro-Pal" arrivano le prime prese di distanza rispetto all'appello del capo dello Stato Sergio Mattarella, tacciato di aver chiesto alla Global Sumud Flotilla di fermarsi, consegnare gli aiuti al Patriarcato Latino di Gerusalemme ed evitare così possibili incidenti durante la navigazione verso una zona di guerra, ovvero Gaza. Una richiesta di buon senso e responsabilità istituzionale, quella di Mattarella, che però evidentemente non trova d'accordo alcuni irriducibili della causa anti-Israele. A partire proprio da Francesca Albanese, la Special Rapporteur delle Nazioni Unite per la Palestina, portabandiera della frangia più radicale del movimento "pro-Pal". Albanese riprende sui social le parole del presidente della Repubblica, condivise dall'account ufficiale del Quirinale. Poi obietta e "consiglia" a Mattarella di chiedere a Israele di fermare la guerra, anziché alla Flotilla di bloccarsi per salvaguardare l'incolumità di chi è imbarcato a bordo della missione. Tutto ciò, nonostante il capo dello Stato abbia più volte stigmatizzato le azioni militari del governo di Gerusalemme nella Striscia di Gaza. Ma non basta. "Presidente Mattarella, La prego di usare la sua autorità ed il suo peso politico, che oggi è quello di un Paese intero col cuore in frantumi, per chiedere ad Israele di fermare il massacro, invece che alla Flotilla, la nostra fiaccola di umanità in movimento, di fermarsi", è il commento della giurista. Un post accolto, su X, da applausi social ma non solo. Più utenti la contestano: "Chieda ad Hamas di liberare gli ostaggi". E ancora, sulla stessa falsariga, "chiedere ad Hamas di liberare tutti gli ostaggi già che c'è no?". Poi un altro commento: "Quello che chiede per fermare le morti a Gaza nel discorso del presidente c'è. Ma c'è anche un appello agli sconsiderati che non accettano mediazioni di fermarsi finché sono in tempo". E non manca chi ricorda: "Il presidente Mattarella è un faro in questo momento buio. State giocando col fuoco e con la vita delle persone".
Mentre la segretaria del Pd Elly Schlein, dopo aver temporeggiato, accoglie l'appello di Mattarella, l'ex giornalista Rai ed ex parlamentare dem e di Sinistra e Libertà Corradino Mineo fa un distinguo, seppure sfumato. "Per Mattarella, quegli uomini e quelle donne non sono irresponsabili, termine usato da Giorgia Meloni", premette. "Per il presidente sventurata è la terra che abbia bisogno di eroi. Ed è un dovere evitare di mettere a rischio la vita di ogni persona. In questo caso non la vita di Moro - l'appello di Mattarella è simile a quello che Paolo VI rivolse alle Brigate Rosse", sottolinea. Quindi puntualizza: "Netanyahu non viene nominato", anche se osserva: "L'appello di Mattarella rompe il silenzio delle istituzioni". Poi tira le somme, evocando la linea dura, seppure tra i dubbi: "La non violenza, quella di Gandhi, può prevedere il sacrificio contro un tale abuso. Non so francamente cosa farei se fossi a bordo".
A completare il quadro sono i sindacalisti di base del Cub, da sempre con posizioni di sinistra radicale. Scrivono una lettera e chiedono addirittura a Mattarella "un incontro urgente" sulla Flotilla. Per i Cub spetta solo ai componenti della missione "la decisione di accettare o rifiutare la mediazione proposta".
Poi, seppure sottolineando "senza alcuna irriverenza e non dubitando delle azioni che nella dovuta riservatezza avrà già messo in atto", insistono chiedendo al presidente "un intervento pubblico che solleciti il governo italiano e quelli Europei a dare concreta attuazione a ciò per cui le componenti e i componenti della Global Sumud Flotilla stanno esponendo a rischio le proprie vite". L'appello divide i "pro-Pal".