Per potersi suicidare la sinistra dovrebbe prima essere viva. Invece è già morta malgrado impressionanti metamorfosi con effetti speciali.
Un tempo si faceva finta che la sinistra fosse con i poveri contro i ricchi, con gli operai contro i padroni, con i buoni contro i cattivi. Non c'erano ancora le banche di famiglia. Ma un secolo fa la sinistra applicò una catastrofica teoria economica ad un colpo di Stato chiamato rivoluzione che portò alla morte di oltre quindici milioni di persone in Russia, Europa, Cina, Africa e America Latina.
Poi arrivò Berlinguer con il vero esperimento da laboratorio: messi in soffitta Marx e Lenin, la sinistra si intestò l'incolpevole Santa Maria Goretti come parte di un Frankenstein che nelle intenzioni doveva essere moralmente ariano: la sinistra aveva sposato il razzismo. Caduto l'impero sovietico, la sinistra in cerca di appigli tentò di accreditarsi come sentimento, un mood, un linguaggio di ammiccamenti senza contenuti soltanto per far felice Crozza. Di questo laborioso nullismo con convincenti virtuosismi da avanspettacolo è indiscusso campione Bersani.
Poi arriva Renzi al quale piacerebbe essere il Berlusconi di sinistra.
A questo ingenuo desiderio la sinistra della sinistra reagisce abbandonandosi a riti woodoo e scindendosi come le amebe. Che cosa resta? Firse, l'ombra del Jobs Act. Che va pronunciato Giozzàct. La sinistra dunque non si sta suicidando, ma estinguendo, come il popolo Maya, per eccesso di sacrifici umani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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