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Siri: "Se non mi interrogano entro 15 giorni mi dimetto"

Il sottosegretario Siri anticipa Conte che aveva convocato la stampa per le 18:30 e si professa innocente: "Ho agito correttamente"

Siri: "Se non mi interrogano entro 15 giorni mi dimetto"

Armando Siri si professa "innocente" e auspica di essere ascoltato presto dai magistrati per chiarire la propria posizione. Se non arriverà una rapida archiviazione, sottolinea il sottosegretario alle Infrastrutture, "entro 15 giorni mi dimetto". "Dal primo momento -dichiara Siri- ho detto di voler essere immediatamente ascoltato dai magistrati per chiarire la mia posizione. La disponibilità dei magistrati ad essere ascoltato c'è e confido di poterlo fare a brevissimo. Sono innocente, ribadisco di avere sempre agito correttamente, nel rispetto della legge e delle Istituzioni, e di non avere nulla da nascondere. Proprio per questo, vivo questa situazione con senso di profonda amarezza".

E ancora: "Confido che una volta sentito dai magistrati la mia posizione possa essere archiviata in tempi brevi. Qualora ciò non dovesse accadere, entro 15 giorni, sarò il primo a voler fare un passo indietro, rimettendo il mio mandato, non perché colpevole, bensì per profondo rispetto del ruolo che ricopro". Il sottosegretario ha anticipato così il premier Giuseppe Conte che aveva annunciato che avrebbe parlato alla stampa alle 18:30.

Ma la conferenza stampa slitta.

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