Il sistema di Scarpellini: così faceva la cresta sugli affitti al Campidoglio

Da Campidoglio, Camera e Senato Scarpellini ha incassato circa 600 milioni di euro in affitti. Dal Campidoglio 15 milioni l'anno per le sedi dei gruppi consiliari

Il sistema di Scarpellini: così faceva la cresta sugli affitti al Campidoglio

L'arresto di Raffaele Marra arriva dopo una lunga inchiesta che rigurda l'acquisto di un immobile dell'Enasarco, l'ente di assistenza dei rappresentanti di commercio. Secondo l'accusa, Marra avrebbe ricevuto una somma dal costruttore Sergio Scarpellini, anche lui finito agli arrestati questa mattina. Ma chi è Scarpellini?

Il costruttore e immobiliarista romano, scrive Sergio Rizzo su il Corriere, gestiva affari a Roma da milioni di euro. Affari che necessitavano di appoggi in Campidoglio e nel Palazzi della politica nazionale, il Senato in particolare. E questo perché il Comune di Roma pagava 15 milioni di euro a Scarpellini per affitti vari. In particolare per il palazzo dove c'è la sede dei gruppi consiliari. Dove è il problema? Semplice: quel palazzo non appartiene a lui, ma all'Inpgi, l'Istituto di Previdenza dei giornalisti italiani. L'immobiliarista prendeva in affitto dall'Inpgi l'immobile a due milioni di euro e lo subaffittava al Campidoglio a 9 milioni. Un affare per lui e un buco nel bilancio per Roma. Ma nessuno - prima che arrivasse Ignazio Marino - aveva mai osato mettere bocca sulla questione. Non aveva detto nulla nemmeno Raffaele Marra che durante la giunta Alemanno era proprio il direttore del dipartimento del patrimonio.

Il fatto è che Scarpellini è stato uno dei più odiati "palazzinari" romani immischiati con la politica contro cui si è schierato il Movimento Cinque Stelle appena approdato a Roma. Ed è proprio uno scherzo del destino che i guai giudiziari della giunta grillina vengano proprio per i rapporti di un suo membro con quell'immobiliarista di cui il M5S ha sempre denunciato gli eccessivi affitti che enti statali e comunali gli pagavano. Per fare un esempio: Scarpellini in 30 anni tra Senato, Camera e Campidoglio ha incassato in contratti di locazione circa 600 milioni di euro. Il caso più noto è quello di Palazzo Marini dove hanno sede gli uffici dei deputati. A marzo dell'anno scorso, anche grazie ad una battaglia del M5S, la Camera dei Deputati aveva cancellato i contratti di affitto dei suoi palazzi per rivedere i costi.

Dalle analisi del direttore dell'Agenzia del Demanio venne fuori che la Camera (quindi i contribuenti) pagavano a Scarpellini oltre 5milioni di euro, quando il "prezzo" giusto sarebbe stato 2 milioni 270mila euro. Il doppio. Uno "scandalo" denunciato dal quel Movimento che ora rischia di cascare proprio sui rapporti con Marra.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica