È al rush finale la corsa a sindaco di New York, e le elezioni del 4 novembre (ma il voto anticipato è in corso da una settimana) potrebbero rivelarsi l'evento politico dell'anno. Il candidato socialista Zohran Mamdani rimane in vantaggio nei sondaggi per diventare il prossimo inquilino di Gracie Mansion, ma secondo alcune proiezioni il rivale Andrew Cuomo è in ripresa.
Il 34enne musulmano, nato in Uganda da genitori indiani e naturalizzato americano, ha conquistato i newyorkesi con un'agenda concentrata sulla lotta all'aumento folle dei prezzi nella metropoli: quest'estate ha stracciato l'ex governatore alle primarie democratiche, e dopo che quest'ultimo ha deciso di candidarsi come indipendente, rimane il frontrunner. Nell'ultima proiezione di Real Clear Politics risulta avanti con una media del 14,5%, mentre un'altra rilevazione di Atlas Intel, pubblicata ieri, vede Mamdani in testa con il 40,6%, ma con un margine molto più risicato. Cuomo è infatti in rimonta al 34% (a -7 punti), con un notevole recupero rispetto alle ultime settimane, e anche il repubblicano Curtis Sliwa è salito al 24%. Lo stesso sondaggio rivela pure l'impatto della corsa di Sliwa, che ha ripetutamente rifiutato di ritirarsi: in un confronto a due tra Cuomo e Mamdani, il primo sarebbe in vantaggio con il 50% contro il 42%. "Il divario si sta riducendo rapidamente: lo sentiamo ovunque, dal Bronx a Staten Island. Di questo passo, vinciamo. Continuate così" ha detto l'ex governatore, che pochi giorni fa aveva messo in guardia dal fatto che la vittoria di Mamdani "ucciderà" New York e il partito democratico.
Mentre l'ex sindaco della Grande Mela Michael Bloomberg ha donato 1,5 milioni di dollari alla campagna di Cuomo e ha esortato i cittadini a votarlo: "Essere sindaco di New York è il secondo lavoro più difficile in America, e il prossimo sindaco dovrà affrontare molte sfide. Andrew ha l'esperienza per difendere i cittadini e fare quello che serve". Negli ultimi mesi Mamdani ha scatenato l'entusiasmo degli elettori progressisti con la sua agenda incentrata sui servizi pubblici, il controllo degli affitti, l'aumento delle tasse per i ricchi e del salario minimo, l'assistenza all'infanzia e gli autobus gratuiti. L'attuale governatrice dem di New York Kathy Hochul, tuttavia, non nasconde di essere preoccupata per la potenziale fuga dall'Empire State "di coloro che sostengono il nostro bilancio", facendo riferimento l'1,5% dei paperoni con i redditi più alti che potrebbero andarsene con un ulteriore aumento delle tasse in caso di vittoria di Mamdani. Hochul ha costantemente preso posizione contro nuove imposte sul reddito negli ultimi anni, ma pare evidente che ora stia tentando un difficile equilibrismo visto che nell'ultimo comizio del candidato socialista è stata accolta al grido di "tassate i ricchi".
Intanto sono sempre di più i residenti della metropoli che cercano casa nell'enclave della contea di Westchester, in Connecticut, spinti dall'ansia per i potenziali cambiamenti politici che potrebbero rimodellare il tessuto economico e sociale di Nyc con Mamdani a City Hall.