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Pm a caccia dei rubli alla Lega: la procura di Milano avvia l'inchiesta

L'indagine della procura dovrà chiarire la vicenda dei presunti finanziamenti russi alla Lega. Ma il quadro delle accuse lascia dubbi.

Pm a caccia dei rubli alla Lega: la procura di Milano avvia l'inchiesta

La procura di Milano ha aperto un'inchiesta sui presunti finanziamenti alla Lega, da parte dei russi. Secondo le notizie apprese da Agi da fonti investigative, l'inchiesta è stata affidata al procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e ai pm Sergio Spadaro e Gaetano Ruta del dipartimento "reati economici transnazionali".

L'indagine è stata avviata a seguito della ricostruzione giornalistica effettuata da parte dell'Espresso, che nello scorso febbraio aveva ricostruito dei presunti rapporti tra Gianluca Savoini, membro dell'associazione Lombardia-Russia e responsabile per la Lega dei rapporti con Mosca, e alcuni emissari russi, che avrebbero finanziato la campagna leghista. Ma, interpellato dall'AdnKronos, Savoini aveva smentito le accuse, sostenendo che non ci fosse mai stato nessun accordo con i russi.

Ieri, il sito americano BuzzFeed aveva pubblicato gli stralci di alcune registrazioni del presunto incontro tra Savoini e i russi, dalle quali sembrerebbe emergere che lo scorso 18 ottobre, il responsabile dei rapporti con Mosca, si sia incontrato con alcune persone "per negoziare i termini di un accordo per inviare milioni di dollari frutto dei proventi del petrolio russo al partito di Salvini, attraverso un canale segreto". I soldi sarebbero serviti per finanziare la campagna elettorale leghista per le Europee. Ma lo stesso Buzzfeed avrebbe ammesso di non sapere se alla fine l'affare sia effettivamente andato in porto. Inoltre, l'inchiesta del sito americano lascia qualche dubbio, data l'incapacità di identificare i russi che avrebbero partecipato al presunto incontro.

E nemmeno l'audio incriminato fornirebbe le prove dei presunti finanziamenti, dato che Savoini dice: "Il prossimo maggio ci saranno le elezioni europee. Vogliamo cambiare l’Europa. La nuova Europa deve essere vicina alla Russia, come prima, perché vogliamo avere la nostra sovranità. Vogliamo davvero decidere per il nostro futuro, per gli italiani, i nostri figli, i nostri figli. Non dipendere dalle decisioni di Bruxelles, degli Stati Uniti. Vogliamo decidere noi. Salvini è il primo uomo che vuole cambiare tutta l’Europa".

Immediata la seazione di Matteo Salvini, che ha dichiarato: "Ho già querelato in passato, lo farò anche oggi, domani e dopodomani, mai preso un rublo, un euro, un dollaro o un litro di vodka di finanziamento dalla Russia". Poi, oggi, Salvini ha aggiunto: "Io da Mosca ho sempre portato a casa solo Matrioske, Masha e orso per mia figlia, chiunque dice il contrario mente. Siamo scomodi, è evidente, siamo indagati e intercettati e processati non solo in Italia".

Sulla vicenda è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte, che ha ribadito la fiducia in Salvini: "Parto da un concetto: quello della fiducia. Tra noi e i cittadini e all'interno della compagine di governo. Non ho sentito l'audio di cui si parla. Ho letto le sue dichiarazioni, io ho fiducia in lui. La magistratura faccia il suo corso. Ad ognuno le sue responsabilità, ben venga questa inchiesta".

Non si sa se ci sia stato o meno un incontro e un finanziamento dei russi alla Lega. Quello che è certo è che il sito che ha gridato le accuse non ha trascorsi limpidi, dati gli scandali rivelatisi poi poco veritieri, come ricorda InsideOver. Ora, l'ultima parola, spetta alla magistratura.

Il procuratore capo di Milano, Francesco Greco, ha specificato: "Stiamo facendo accertamenti per capire se ci sono o meno dei reati". Intanto, in procura, i pm Fabio De Pasquale, Sergio Spadaro e Gaetano Ruta hanno già sentito alcune persone.

Nel frattempo, il Pd ha annunciato che chiederà l'istituzione di una commissione d'inchiesta, per fare chiarezza sulla vicenda, perché "il Parlamento e il Paese devono sapere se c'è qualche leader politico italiano pronto a svendere il nostro Paese e a manipolare la libera volontà degli elettori perché a libro paga di Stati stranieri". Ma Salvini risponde a tono: "È ridicolo, poi l'opposizione fa il suo lavoro. Io grazie a Dio non ho bisogno di chiedere soldi a nessuno. Quando vado in Russia o negli Stati Uniti non chiedo soldi se non per le aziende italiane.

Ho fatto sempre tutto nella massima trasparenza".

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