Cosa ci facesse con un pancione finto, come quelli nei negozi pre-maman, non è chiaro. Ma Camille, una francese di 23 anni, convertita all'islam, è finita in carcere dopo averne comprato uno su Internet. Lunedì il fermo definitivo dopo la perquisizione nella sua casa di Montpellier, nel Sud della Francia. Con lei arrestato anche il compagno. Fonti di polizia citate da Midi Libre parlano di «profilo inquietante della coppia». Lei, coperta dalla testa ai piedi quando lasciava l'abitazione. Davanti al pc per ore se restava a casa.Viveva incollata ai siti jihadisti gustandosi le atrocità commesse dall'Isis. Video in alta definizione e sfogliando on line riviste dello Stato islamico. Lui, 35 anni, originario del Ciad, succube della sua bella. Entrambi sono ora in un carcere di Parigi.La procura non ha indugiato: era attenzionata dai Servizi e vantava ricerche mirate su donne kamikaze e fabbricazione di ordigni. Fingersi incinta per rubare nei supermercati, la tesi della ventitreenne, non regge. Il dossier, appena trasmesso all'antiterrorismo di Parigi, si è tramutato in arresto, ritenendo la pancia utile per compiere attentati.Era stata svuotata. Occultata con carta argentata. L'epilogo di un percorso che vantava già 30 ore di fermo per apologia di terrorismo. La polizia può trattenere e interrogare grazie allo stato d'urgenza. Ma senza la pancia non c'erano elementi sufficienti e il 15 dicembre erano tornati a casa con «assegnazione a residenza». Una libertà vigilatissima in vigore dopo gli attentati.Non l'hanno persa di vista, Camille. L'hanno seguita insieme al suo puzzle: dalle amicizie con islamici radicali, a cui avrebbe anche ceduto ingenti somme di denaro. Fino al desiderio di compiere la jihad e morire da martire, espresso sui social network.Il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, parla intanto di un attentato sventato la settimana scorsa a Orléans, due ore in auto a Sud di Parigi. È il decimo dal 2013, per cui sono stati fermati due ragazzi di 24 e 25 anni. Uno marocchino, l'altro originario del Togo.
Dopo due anni di indagini, arrestato anche un francese del Ciad, a Tours, grazie alle norme post-Bataclan. «La minaccia non è mai stata così elevata», ha insistito ieri il premier Valls: «Oltre mille i jihadisti francesi partiti per l'Irak o per la Siria». Almeno duecentocinquanta di loro «sono tornati in Francia».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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