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"Spazi stretti fra le lettere". Chi è davvero Beppe Grillo

Travolto dalle inchieste, rimasto ai margini del Movimento. Una firma rivela la vera personalità del comico

"Spazi stretti fra le lettere". Chi è davvero Beppe Grillo

La firma mette in evidenza due aspetti del carattere: da un lato c’è originalità e vivacità intellettiva e d’azione, dall’altro il desiderio di sostenere a tutti i costi la propria immagine, cercando di superare in questo modo un’insicurezza di fondo alla quale risponde con caparbietà. L’originalità e l’ostinazione potrebbero portarlo a comportamenti reazionari ma non rivoluzionari (vedi slanci verso l’alto e il basso negli allunghi). L’iniziale grande del nome nella firma segnala il bisogno di emergere socialmente anche attraverso sicurezze tangibili, per avere un posto sicuro nel mondo politico. La difficoltà d’interazione (vedi strettezza degli spazi tra le lettere, qui la firma) è dovuta alla foga di essere sempre e comunque riconosciuto come leader.

Beppe Grillo vive costantemente come fosse sul palcoscenico e quindi domina in lui la teatralità, anche a compensazione dell’insicurezza. Ciò può fargli assumere comportamenti istrionici dovuti a fattori emotivi e quindi a uno scarso controllo sulle proprie emozioni. In questo modo egli finisce per essere protagonista non più artisticamente ma politicamente, essendo condizionato dalla paura di perdere il proprio prestigio e il consenso delle masse che, come comico, aveva saputo conquistare.

Possiamo quindi concludere dicendo che, almeno per quanto emerge dall’attuale firma, Beppe Grillo più che moralista potrebbe essere definito un “censore anticonformista” che ha trasformato il suo originario idealismo in una sorta d’intolleranza delle idee altrui.

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