Che a Matteo Renzi piacessero le carovane in grande stile l'avevamo capito quando si era presentato alla Festa dell'Unità con 24 auto e due moto.
Ad averlo capito, però, evidentemente, dev'essere stata anche mamma Rai, che per la trasferta del premier a New York (in parziale concomitanza con la visita papale) ha pensato bene di schierare la bellezza di sette giornalisti, più i relativi operatori. Un dispiegamento da Istituto Luce: a seguire il viaggio del presidente del Consiglio sono presenti Tg1, Tg2, Tg3, RaiNews24 e Giornale Radio Rai. Più Giovanna Botteri e Tiziana Ferrario, già corrispondenti dalla Grande Mela.
In Rai si sono giustificati - di fronte a quello che appare come un vero e proprio schiaffo in faccia a ogni tentativo di spending review - spiegando che i giornalisti già presenti a New York dovevano seguire il viaggio del Santo Padre e che quindi non ci sarebbero state altre persone disponibili per accompagnare Renzi. D'accordo, ma era proprio necessario mobilitare un giornalista, con relativa troupe, per ogni testata?
Già a novembre le cinque testate Rai avevano seguito il premier a Brisbane, in Australia, per il G20. La scelta della Rai suscitò le proteste dello stesso Renzi.
Che però non valsero ad impedire che la scena si ripetesse in Israele, questa estate, per la visita alla Knesset.E ora, dopo le nomine dei nuovi vertici, arriva il tris (o, come direbbero i puristi, il ter). Con buona pace di Renzi, che in campagna elettorale prometteva una Rai più snella e meno occupata a seguire i politici.
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