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Le spie rosse dell'influenza

Un milione gli italiani a letto. Il picco a inizio gennaio. Come riconoscere la variante K? Spossatezza e febbre alta per molti giorni (e a più riprese)

Le spie rosse dell'influenza

A Natale un vero e proprio tsunami, ribattezzato non a caso "flunami", ha costretto a letto oltre un milione di italiani contagiati dall'influenza, e tra i pranzi e le cene in compagnia di questi giorni ci saranno di sicuro altrettanti infettati che non festeggeranno fuori casa l'ultimo dell'anno. Eppure la variante K di questa influenza stagionale, dovuta al ceppo virale A/H3N2, non sembra essere più aggressiva rispetto a quelle che l'hanno preceduta, ma la sua caratteristica è che si diffonde più facilmente, ed è più contagiosa non soltanto per via aerea ma anche per contatto, per cui, tra baci ed abbracci, il vecchio consiglio delle mamme di "lavarsi le mani" frequentemente può aiutare in molti casi ad evitarla.

I casi di infezioni respiratorie acute sono in aumento dall'inizio di dicembre, il picco si prevede intorno a capodanno fino a dopo l'Epifania, quando la platea a rischio contagio si allarga, a causa dei viaggi in treno e in aereo, delle inevitabili riunioni conviviali, per cui la trasmissione degli agenti virali, che si diffondono piu facilmente in ambienti chiusi, è ritenuta scontata oltre che esponenziale.

Va ricordato però che le sindromi respiratorie osservate in questo periodo non sono causate esclusivamente dal virus influenzale, che colpisce solo un quarto dei pazienti febbricitanti, per cui come poter riconoscere i molti sintomi stagionali non influenzali che lamentano migliaia di italiani in queste settimane, come il mal di gola, il raffreddore, i dolori muscolari e la stanchezza, e quali sono invece quelli specifici per capire se si è davvero colpiti dall' influenza? Le "spie rosse" caratteristiche dell'influenza stagionale sono soprattutto tre: il primo sintomo è l'innalzamento brusco e improvviso della temperatura corporea, che supera i 38 gradi, sempre accompagnata dal secondo sintomo di origine respiratoria, come il naso chiuso o che cola per raffreddore, tosse bronchiale e gola infiammata. Infine il terzo sintomo, sistemico, ovvero generalizzato, quando cioè si avvertono dolori muscolari, dolori alle articolazioni, spossatezza severa e cefalea, tutti sintomi che costringono a letto il paziente.

Una diagnosi clinica basata esclusivamente sui sintomi è orientativa e non consente di identificare con certezza l'agente responsabile dell'infezione, poiché soltanto il tampone nasofaringeo rappresenta l'unico strumento valido capace di distinguere i virus influenzali dai batteri, e quindi orientare una terapia mirata, e siccome le sindromi respiratorie osservate in questo periodo non sono causate esclusivamente dal virus influenzale, saper riconoscere le tre spie rosse sintomatiche su indicate vuol dire evitare inutili terapie antibiotiche, notoriamente inefficaci contro i virus, che vanno assunte però quando la febbre si prolunga per oltre quattro giorni consecutivi, per evitare le temibili super infezioni batteriche, la causa più frequente di broncopolmoniti e polmoniti.

Le regioni più colpite ad oggi sono la Lombardia, la Sardegna, il Piemonte e l' Emilia Romagna, e la fascia d'età degli influenzati è quella più giovane, da 0 a 14 anni, la quale, essendo più a contatto con la popolazione adulta e anziana, aumenta la probabilità che si contagino anche i familiari più avanti con l'età, quelli che di norma sono più a rischio di complicanze. Altra caratteristica di questa influenza stagionale è il suo decorso più lungo, che può arrivare anche a 9/10 giorni, perché il primo picco febbrile, che arriva a 38,5 gradi, dopo due giorni di tregua può ripresentarsi una seconda volta in terza, quarta giornata, e raggiungere anche i 39 gradi, al quale possono aggiungersi altri sintomi come la congiuntivite o disturbi intestinali. A differenza di quanto si crede, non è il freddo che favorisce la malattia virale, ma il fatto che con le temperature basse si è soliti restare in ambienti chiusi e caldi, con aria riciclata e i riscaldamenti accesi, i quali rendendo l'aria secca impediscono alle particelle di polvere cariche di agenti infettanti di abbattersi al suolo, favorendo il loro aleggiare verso l'alto, facendo quindi breccia più facilmente nell'apparato respiratorio, motivo per il quale è sempre consigliabile aprire le finestre più volte al giorno, anche quando fuori è molto freddo, e non tenere mai il riscaldamento troppo alto.

Gli agenti virali sono esseri molto intelligenti, e quando incontrano un ostacolo farmacologico alla loro azione, come per esempio nei soggetti che si sono vaccinati contro l'influenza, sono in grado di mutare per rendere il vaccino meno protettivo, e sviluppare nuovi recettori a cui aggrapparsi, eludendo le difese immunitarie, per cui le persone che si sono vaccinate possono comunque ammalarsi, però in maniera più lieve, e senza avere le complicanze che possono insorgere nei soggetti non vaccinati, e quando compaiono queste mutazioni virali durante la stagione influenzale, come per esempio è accaduto in Australia, la curva epidemica tende ad allungarsi a causa di un aumento della popolazione suscettibile.

In Italia non si registra ad oggi un anomalo andamento della curva epidemica, la quale purtroppo non è prevedibile, ma di certo la stagione dell'influenza è entrata nel vivo, al ritmo di 1 milione di casi a settimana, e risulta ancora in fase

di crescita, per cui l'unico modo per non ammalarsi è stare attenti ai possibili contagi, proteggersi con la mascherina durante gli assembramenti, ed evitare i momenti di contatto diretti, compresi i baci sotto il vischio.

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