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Sanità, sprecati 25 miliardi. Dimezzati i fondi sociali

Sanità, sprecati 25 miliardi. Dimezzati i fondi sociali

Roma Eutanasia della sanità pubblica. Molte promesse ma nei fatti emerge che il sistema è al collasso e che si è aperto un buco di 683 milioni di euro a causa di tagli indiscriminati. Sotto accusa finiscono gli sprechi causati non soltanto da frode e corruzione ma anche da disorganizzazione e negligenza. La Fondazione Gimbe calcola che nel 2015 siano stati sprecati 24,73 miliardi di euro nel settore della sanità ovvero il 22 per cento della spesa totale, pari a 112,4 miliardi. Come sono stati sprecati? Interventi ed esami inutili, inefficaci o inappropriati, sono costati 7,42 miliardi. Gli abusi, il vero e proprio malaffare, 5 miliardi. A questi si aggiungono il sottoutilizzo delle prestazioni, 3,46 miliardi mentre per gli acquisti a costi eccessivi se ne sono sprecati 3,21. La disorganizzazione ha pesato per 2,97 e la burocrazia amministrativa per 2,72. Ma non basta.

Qualche giorno fa in Commissione Affari Sociali, a seguito di un'interrogazione della deputata Pd, Donata Lenzi, il sottosegretario alle Politiche Sociali, Luigi Bobba, ha confermato che sì in effetti il Fondo nazionale per le politiche sociali passa da 311 a 99,7 milioni quindi diventa meno della metà. Non solo. Il Fondo per le non autosufficienze, i soldi destinati per il sostegno ai disabili, perde 50 milioni vanificando quindi l'aumento di 50 milioni che era stato annunciato dal governo il giorno prima. Praticamente una partita di giro: un giorno si promette l'aumento che il giorno dopo viene sfilato da un'altra parte. Bobba ha spiegato che la decisione è stata presa autonomamente dal Ministero dell'Economia nell'incontro del 23 febbraio scorso con le Regioni. Istruttoria alla quale il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali «non ha preso parte».

Ai tagli già annunciati poi si devono aggiungere per le Regioni a statuto ordinario tagli per altri 422 milioni dei quali le Regioni a statuto speciale hanno rifiutato di farsi carico (opportunità concessa soltanto a Sicilia, Friuli Venezia Giulia e Trentino, Val d'Aosta e Sardegna). Dunque di fatto ci saranno 422 milioni in meno che peseranno inevitabilmente sulle prestazioni da garantire con i nuovi Livelli essenziali di assistenza come il piano vaccinale.

I conti sono semplici visto che per garantire i nuovi Lea il governo ha stanziato per i Lea per il primo anno 800 milioni ma in realtà alle Regioni ne verranno a mancare 422.

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