Il prossimo cambio della guardia al vertice del Fmi potrebbe potrebbe non essere più dettato da uno scambio con la Bce. L'ipotesi di Mario Draghi al posto di Christine Lagarde sembra tramontare definitivamente, mentre per il fondo di Washington sta prendendo quota la candidatura dell'olandese Jeroen Dijsselbloem. I ministri delle Finanze della zona euro e dell'Unione Europea hanno iniziato a discuterne ieri all'Eurogruppo durante un'informativa informale e continueranno anche oggi nel corso dell'Ecofin. Dijsselbloem è stato presidente dell'Eurogruppo fino al 26 ottobre scorso. Ieri il ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra ha risposto che l'Olanda ha «candidati forti», ma non ha lanciato il nome del connazionale, «perché chiunque menzioni non migliorerò le sue chance di ottenere l'incarico». La poltrona dovrebbe andare comunque a un europeo. E la Francia spinge per la soluzione olandese. Draghi aveva ricevuto un endorsement importante dal presidente Usa Trump.
Ma la consuetudine vuole che al vertice del fondo vada un presidente sotto i 65 anni. Il ministro dell'Economia Giovanni Tria, interrogato sulla candidatura, ha detto che «bisogna vedere la disponibilità di Draghi e poi il consenso generale».AnS
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