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"È la squadra che conta, Fi è governista"

Il neo capogruppo azzurro alla Camera: "I rapporti nel partito sono ottimi"

"È la squadra che conta, Fi è governista"

L'assemblea del gruppo parlamentare di Forza Italia lo ha indicato per acclamazione. Da ieri Paolo Barelli è il nuovo capogruppo al posto di Alessandro Cattaneo, chiamato a un nuovo ruolo come vicecoordinatore nazionale del partito. Era già successo nella passata legislatura che Barelli subentrasse. Al posto di Roberto Occhiuto, quando quest'ultimo è stato eletto governatore della Calabria.

Onorevole Barelli le cronache dei giorni scorsi suggerivano una divisione del partito tra falchi e governisti. Una ricostruzione attendibile?

«Forza Italia non può far altro che essere governista dal momento che fa parte della coalizione che ha vinto le elezioni. D'altronde Berlusconi e tutto il partito hanno da sempre un senso di responsabilità istituzionale dimostrata ampiamente anche durante le drammatiche giornate del Covid. Ora è proprio questa immagine di cui lei mi parla che Berlusconi, con le sue scelte, vuole smentire. D'altronde le elezioni europee sono sempre più vicine e non ci possiamo arrivare certo con questa cattiva interpretazione».

I giornali hanno parlato anche di fibrillazioni per l'avvicendamento con Cattaneo.

«I nostri rapporti sono ottimi. D'altronde proprio in questi giorni ricorrono i 29 anni dalla prima vittoria elettorale di Forza Italia. Dalla prima intuizione di Berlusconi è passato tanto tempo e tutte le grandi personalità che si sono avvicendate nella vita del partito hanno contribuito a fare grande la storia azzurra. Nessuno di noi è indispensabile; è la squadra che conta. Una squadra che vanta un regista d'eccezione che sa sfruttare a seconda delle necessità l'attacco o la difesa della squadra».

Quali sono le prossime sfide parlamentari?

«Daremo sostegno senza alcun tentennamento al governo per migliorare decreti o atti legislativi che arrivano all'attenzione dell'Aula. È nel nostro dna l'efficacia delle norme, magari semplificando il funzionamento dello Stato per liberare le energie compresse, con un'attenzione particolare alle aziende perché aiutare il mercato del lavoro significa aiutare la crescita economica del Paese. Oggi per esempio è stato approvato in Cdm il nuovo codice degli appalti, con una necessità di accelerazione che è la stessa del Pnrr».

Nella sua agenda poi c'è la questione delle bicamerali.

«Nelle prossime ore incontrerò i capigruppo degli altri due partiti di maggioranza per dare un'accelerazione sulle nomine perché anche da esse dipende il funzionamento della macchina parlamentare».

A proposito di coalizione, Berlusconi ha parlato di «maggioranza solida dalle radici profonde».

«Questa meravigliosa pianta del centrodestra è stato proprio Berlusconi a piantarla. Ha radici profonde e si adatta alle condizioni climatiche/politiche per essere sempre all'altezza di nuovi sfide e nuove intemperie (come crisi energetica, covid, guerra). Ed è chiaro che la funzione di Forza Italia in questa pianta meravigliosa è quello di trovare le modalità giuste per farla crescere».

L'idea di un partito unico conservatore resta lontana?

«Lo decideranno i leader. Ora è nell'interesse di tutta la coalizione che Forza Italia svolga il suo ruolo. Noi non soltanto siamo apripista per la politica moderata ma siamo un viatico incredibile a livello internazionale grazie a Berlusconi e a Tajani e al riconoscimento che hanno saputo conquistarsi.

Per affrontare bene i problemi interni d'altronde bisogna avere un buon credito a livello europeo». PFB

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