Una maxi stangata da 5 miliardi di dollari per violazione della privacy si abbatte su Facebook. È andata ben oltre le (già pessimistiche) previsioni del fondatore Mark Zuckerberg che, mettendo in conto ma al ribasso la sanzione, aveva accantonato tre miliardi in bilancio. Si tratta della multa - senza precedenti per un'azienda di hi tech - fissata dalla Federal Trade Commission per violazione della privacy nell'ambito dello scandalo di Cambridge Analytica esploso nel 2018. A rivelare la notizia ieri è stato il quotidiano statunitense Wall Street Journal.
L'authority aveva iniziato a indagare su Facebook nel marzo 2018, quando venne a galla che Cambridge Analityca, azienda di analisi dati che nel 2016 aveva lavorato anche per la campagna elettorale di Donald Trump, era venuta in possesso per scopi politici dei dati personali di oltre 87 milioni di utenti del social network. La Ftc, un'autorità indipendente che difende i consumatori, ha deciso con una maggioranza sofferta - tre contro due, repubblicani a favore e democratici contro -, di punire Zuckerberg con una multa così salata, finora il record era toccato a Google con circa 22,5 miliardi di dollari di ammenda per aver violato le norme sulla privacy. La Federal Commission ha contestato l'accesso ai dati alla società senza il consenso degli utenti, Facebook ha disatteso l'accordo del 2011 che impone al social di informare gli iscritti quando le loro informazioni vengono cedute a terzi. Cambridge Analytica, con sede a Londra, è stata fondata tra l'altro da Steve Bannon, allora stratega del presidente e della Casa Bianca. Negli ultimi giorni ha affondato il colpo contro i social, accusati di escludere le voci consevatrici.
Ora la decisione dovrà essere trasmessa e poi formalizzata dal Dipartimento della Giustizia, che generalmente accetta la pronuncia del regolatore. Sulla vicenda si attende un commento del presidente Usa Trump nelle prossime ore. Facebook come si diceva aveva già accantonato tre miliardi nel primo trimestre come oneri una tantum, i cinque della mega multa corrispondono a circa il 9 per cento dei ricavi totali nel 2018. Il social network sempre secondo quanto riferisce il Wsj ha patteggiato.
Va ricordato che il caso ebbe anche una ricaduta nel nostro Paese,
tra i dati ceduti senza consenso infatti c'erano anche quelli di 200mila utenti italiani. Il garante della privacy comminò a Facebook un milione di euro di multa, il massimo possibile secondo la legge in vigore all'epoca.
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