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"State in casa": l'errore dei pompieri nel rogo mortale della Grenfell Tower

Il rapporto choc sull'incendio in cui morì la coppia di italiani Gloria Trevisan e Marco Gottardi: «In tanti potevano salvarsi»

"State in casa": l'errore dei pompieri nel rogo mortale della Grenfell Tower

Londra Molte persone avrebbero potuto salvarsi dall'incendio della Grenfell Tower se i soccorsi dei vigili del fuoco fossero stati più efficienti. È quanto emerge dal rapporto della prima fase dell'inchiesta aperta sulla tragedia che nel luglio del 2017 fece ben 72 vittime tra cui anche i fidanzati italiani Gloria Trevisan e Marco Gottardi. La Bbc è entrata in possesso del documento che verrà pubblicato ufficialmente oggi. La seconda parte dell'inchiesta si soffermerà nel dettaglio sulle cause dell'incendio, mentre la prima era dedicata alla risposta data dai servizi di soccorso. E questa, a quanto pare, si è rivelata inadeguata e fallimentare.

Nel rapporto del presidente Sir Martin Moore- Bick, si evidenzia per esempio che lo staff preposto al ricevimento delle chiamate d' emergenza, non aveva ricevuto la preparazione necessaria ad affrontare una situazione così grave. «I supervisori si trovano enormemente sotto pressione si legge nella relazione eppure lo staff della sala di controllo non era addestrato a rispondere ad un incidente di larga scala come quello della Greenfell. Si sono ripetuti gli errori fatti anche nell'incendio avvenuto a Camberwell nel 2008, in cui perirono tre donne e tre bambini». Sbagliato anche il consiglio dato ai residenti sia dai vigili che dagli operatori del 999 di rimanere nei loro appartamenti per almeno due ore dopo che l'incendio era scoppiato. Quando venne finalmente detto loro di uscire, era troppo tardi. «Se l'avessero fatto un'ora prima afferma il rapporto le vittime sarebbero state di meno». Anche i vigili mandati sul posto non erano opportunamente preparati a combattere questo genere d'incendio. Quattro membri della prima squadra avevano insieme 52 anni di esperienza, tuttavia non avevano ricevuto nessun tipo di addestramento sui rischi derivanti dal rivestimento di una facciata di un edificio che va a fuoco, né sulle tecniche da adottare in casi simili.

In definitiva, i servizi di soccorso sono stati un vero disastro. Non hanno saputo rispondere alle chiamare, hanno sbagliato I tempi dell'evacuazione dell'edificio, non sono riusciti a comunicare tra di loro, nè ad organizzare le squadre sul posto che si sono ritrovate a combattere un nemico pericoloso e infido come il fuoco senza avere una fotografia d'insieme. Sir Martin critica anche la responsabile dei Vigili, Dany Cotton che, all'indomani del disastro, affermò di non aver nulla da rimproverarsi sulla risposta data dai suoi uomini. «Oltre all'insensibilità dimostrata dalla Cotton verso le famiglie degli scomparsi scrive Sir Martin le sue dichiarazioni sul fatto che non avrebbe cambiato nulla del comportamento delle squadre di soccorso serve soltanto a dimostrate quanto questo servizio rischi di non imparare nulla dalla tragedia della Greenfell Tower». Il sindacato dei Vigili difende l'operato di quella notte. «La verità è che il fuoco si diffuse in quel modo perché l'edificio era ricoperto di materiale infiammabile ha dichiarato il segretario Matt Wrack I nostri uomini sono arrivati quando era già una trappola mortale.

Nessuno di noi vuole evitare la valutazione del proprio comportamento, ma questa inchiesta è stata fatta alla rovescia».

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