Sterco davanti al Tribunale: "Giudici mafiosi e infami"

La goliardata indigna politici e magistrati ma racconta il malessere di un Paese

Sterco davanti al Tribunale: "Giudici mafiosi e infami"
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Una palata di letame davanti al Tribunale di Ancona sembra la migliore rappresentazione dello stato della giustizia italiana, da "Repubblica delle banane". Mentre nel Parlamento si torna a discutere della riforma della giustizia e della separazione delle carriere, il Paese reale tornato dalle ferie si trova a fronteggiare l'emergenza malagiustizia, da Nord a Sud.

Qualcuno poco dopo le 10.45 di ieri mattina ha notato, fuori dal tribunale di corso Mazzini, un cumulo di sterco, di fianco a una vettura bianca parcheggiata a pochi centimetri. Nei quattro volantini anonimi appoggiati alla palata di letame ci sono insulti verso alcuni magistrati. I nomi e la vicenda processuale oggetto della goliardata non si conoscono nei dettagli, si sa soltanto che gli insulti di fianco ai cognomi di diversi magistrati sono scritti a mano: "Mafiosi, infami, Repubblica delle banane".

Tutta colpa di un'archiviazione che evidentemente è stata mal digerita. La vicenda processuale probabilmente rimbalza tra il tribunale di Ancona e di Venezia (tribunale che però è competente su Brescia), tra le Marche e il Veneto secondo le accuse ci sarebbe stata una presunta "falsificazione del verbale d'udienza" e il "trafugamento" di una memoria difensiva. In mezzo accuse come "spazzatura" e la frase "viva la Repubblica delle banane". Il personale di polizia giudiziaria è uscito per controllare, la presidente del tribunale Edi Ragaglia prontamente allertata ha chiamato la polizia scientifica per i rilievi. I responsabili saranno probabilmente identificati grazie alle telecamere all'ingresso del Tribunale, non dovrebbe essere difficile risalire a chi abbia abbandonato il letame.

Naturale l'indignazione della politica locale e dei magistrati per la vicenda, ma la domanda è un'altra: cosa porta una persona "normale" a manifestare tutta la sua rabbia con un gesto così eclatante? Che cosa può essere successo nelle aule di tribunale tra Ancona e Venezia per parlare di "magistrati mafiosi", di "verbali falsificati" e di memorie difensive "trafugate"? I magistrati italiani sono sempre pronti a difendere la categoria e accusare la politica di volerli intralciare, nonostante la mole di errori giudiziari che rende l'Italia fanalino di coda in Occidente con 2.

150 ricorsi pendenti per violazioni di diritti della difesa, intrusione illecita nella vita famigliare e nella proprietà privata alla Corte europea dei diritti dell'Uomo, dietro soltanto a Turchia, Russia, Ucraina, Romania e Grecia, per non parlare dei 30mila errori giudiziari certificati dal 1992 a oggi, vedi il caso di Enzo Tortora presentato a Venezia con il film di Marco Bellocchio. Eppure l'Anm è convinta che al referendum gli italiani voteranno contro la riforma. Un mucchio di letame dice qualcos'altro.

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