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Stop ai mutui sulla casa e tasse pagate a rate. Ultimi ritocchi al Ristori

Grazie al centrodestra bollette meno care e soldi per potenziare il trasporto pubblico

Stop ai mutui sulla casa e tasse pagate a rate. Ultimi ritocchi al Ristori

Stop al pagamento delle rate dei mutui sulla prima casa fino alla fine del 2021, un rimborso del 50% per i proprietari che applicano uno sconto sull'affitto, la possibilità di pagare l'acconto delle imposte sui redditi e dell'Irap anche in quattro rate a partire da aprile e la sospensione delle tasse sul suolo pubblico per bar e ristoranti. Si tratta di alcune delle circa 70 modifiche al dl Ristori (in cui sono confluiti il bis, il ter e il quater) approvate nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Il decreto domani approderà in Aula per il voto di fiducia. I tempi stretti per l'esame parlamentare (il dl va convertito entro il 26 dicembre e passerà «blindato» alla Camera) hanno spinto il governo al compromesso con le opposizioni, che hanno ottenuto 380 milioni dei 600 a disposizione per alcune modifiche condivise.

Come detto, sarà estesa a tutto il 2021 la sospensione del pagamento delle rate dei mutui sulla prima casa. Viene prorogato fino al 31 dicembre del prossimo anno l'accesso al cosiddetto Fondo Gasparrini, rifinanziato con 400 milioni di euro. La platea dei potenziali beneficiari è stata allargata ai lavoratori che hanno subito una sospensione o una riduzione dell'orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni e ai lavoratori autonomi e liberi professionisti che hanno registrato una riduzione del fatturato superiore al 33% rispetto a quanto fatturato nell'ultimo trimestre 2019. I Cinque stelle hanno portato a casa un contributo statale per i proprietari di abitazioni che ridurranno il canone di affitto, pari al 50% dello sconto che applicheranno agli affittuari, fino a un massimo di 1.200 euro l'anno. Potranno essere pagati anche in quattro rate a partire da aprile i versamenti della seconda o unica rata delle imposte sui redditi e dell'Irap, già rinviati al 30 aprile in un'unica soluzione, per imprese, professionisti e artisti e professionisti con ricavi o compensi fino a 50 milioni di euro che abbiano registrato una perdita di almeno il 33% dei ricavi.

Il centrodestra, invece, ha utilizzato i 380 milioni a sua disposizione per ridurre le bollette elettriche delle imprese colpite dall'emergenza (180 milioni), per destinarli alle Regioni in modo da ristorare le attività colpite dai lockdown (110 milioni) e al trasporto rivato (90 milioni sui 390 milioni destinati al tpl). Tra le altre misure da segnalare il via libera alla detassazione dei contributi e delle indennità erogati a lavoratori autonomi e imprese a causa dell'emergenza Covid. Previsto, inoltre, uno sgravio contributivo del 100% per i primi tre anni per i datori di lavoro, che occupano fino a nove dipendenti e che assumeranno giovani con contratti di apprendistato nel 2021. Il versamento di Cosap (il canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche) e Tosap (la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche) per bar e ristoranti per i primi tre mesi del 2021 sarà sospeso. Previsto un fondo di 40 milioni per il 2021 per l'acquisto di mascherine e dispositivi di protezione individuali nelle Rsa e nelle altre residenze accreditate.

Approvato, infine, l'emendamento di Adolfo Urso (Fdi) che proroga al 30 giugno del 2021 il golden power che tutela le imprese italiane (anche del settore bancario e radiotelevisivo) dalle scalate ostili da parte di Paesi stranieri ed europei in settori strategici.

Come ha spiegato Andrea De Bertoldi (Fdi), la misura è una risposta alle «ostilità» francesi in ambito finanziario.

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