Coronavirus

Stretta sui rientri dall'Europa: ipotesi tamponi e quarantene

Contagi importati: il ministero pensa a test rapidi in porti e aeroporti. Le Regioni: serve rigore. Ieri 259 casi e 4 morti

Stretta sui rientri dall'Europa: ipotesi tamponi e quarantene

No a chiusure generalizzate ma sì a controlli più stringenti. Il Comitato Tecnico Scientifico in particolare starebbe verificando la validità di test rapidi che potrebbero essere impiegati in porti ed aeroporti per monitorare chi arriva dai paesi più a rischio.

Preoccupa l'aumento dei casi di Covid in Italia conseguente soprattutto ai rientri dall'estero e in particolare dai Paesi compresi nell'area di Schengen con i quali il flusso non ha limitazioni. Nel mirino degli esperti sono finiti i viaggi dei giovanissimi che tornano dalle mete vacanziere della movida con il «regalo» della positività al Covid. Episodi che negli ultimi giorni si stanno moltiplicando, come quello che vede protagonisti i cinque ragazzi pugliesi che sono risultati tutti positivi al ritorno dal classico viaggio in Grecia dopo aver conseguito la Maturità. Altri cinque che al momento non risultano contagiati sono comunque in isolamento precauzionale. Altri giovanissimi positivi al Covid sono tornati in Toscana da Corfù: 11 casi ai quali va aggiunta anche la mamma di uno di loro. E poi ancora due casi nelle Marche e altri 8 ragazzi tutti sotto i 20 anni tornati da Malta. Contagiati che comportano anche un complesso contact tracing perché non sono stati immediatamente isolati al loro arrivo ma soltanto quando si sono manifestati i sintomi come per altri due giovanissimi arrivati da Ibiza.

Da Croazia e Albania sono tornati positivi anche in Emilia Romagna e Calabria. E l'impennata di contagi in Piemonte sarebbe dovuta ad un positivo tornato da Santo Domingo che ha poi trascorso una serata in discoteca a Vercelli che ha scatenato un nuovo focolaio.

Il bollettino di ieri è «clemente» e regista un numero contenuto di nuovi casi conseguente però al fatto che la domenica si fanno sempre pochi tamponi, fermi a poco più di 26mila. I nuovi casi sono 259 contro i 463 di due giorni fa. Quattro le vittime per un totale di 35.209. Soltanto 46 i pazienti in terapia intensiva.

Il quadro preoccupa i governatori. Dal Veneto Luca Zaia, dal Lazio Nicola Zingaretti e dalla Campania, Vincenzo De Luca chiedono un intervento del governo. «È indispensabile sottoporre quanti arrivano o rientrano dall'estero all'obbligo di quarantena in relazione ai voli provenienti da Paesi a rischio -dice De Luca -Sono indispensabili il controllo della temperatura corporea ma anche test sierologici, e una stretta rigorosa sui controlli, altrimenti diventerà inevitabile la chiusura delle frontiere».

Zaia punta il dito sui nuovi focolai e insiste sulla necessità di rispettare le misure di sicurezza anche quando si esce dall'Italia. «Non dico di non andare all'estero a chi pensa alle vacanze, ma se andate sappiate che rischiate di più: usate la mascherina e igienizzate le mani, fate attenzione. - insiste- Faccio davvero un appello ai ragazzi, state attenti. Non abbassiamo la guardia».

Controlli anche per chi arriva dai paesi Schengen sono possibili ma, come osserva il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, potrebbero sorgere problemi di reciprocità e di privacy. E la parola finale comunque spetta al governo.

Intanto Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani, ha annunciato che già tremila persone si sono offerte come volontari per la sperimentazione del vaccino anti Covid.

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