
È finita la "pacchia" per gli scioperi selvaggi e le guerriglie. Dopo due mesi di "anarchia", con mobilitazioni senza preavviso, servizi minimi non garantiti, il governo Meloni pensa a una serie di misure normative per evitare disagi ai cittadini. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, al Question Time alla Camera, ha annunciato la stretta. A cominciare dall'ipotesi lanciata dal Carroccio di prevedere una cauzione pre-manifestazione per coprire eventuali danni. Lo stesso ministro dei Trasporti Matteo Salvini ipotizza una norma che eviti il giochetto della Cgil di scioperi, come in occasione di Gaza, senza rispettare il termine dei 10 giorni. Ma soprattutto c'è l'obbligo di garantire i servizi minimi. La Lega ha allo studio una proposta di legge che prevede la richiesta di una garanzia finanziaria per gli organizzatori delle manifestazioni considerate a rischio. Il ministro non è entrato nel merito, ma ha assicurato che il governo "non rinuncia a valutare ogni altra misura in grado di migliorare ulteriormente la cornice di sicurezza" delle manifestazioni.
Il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni è stato più diretto, annunciando un giro di vite contro i cortei selvaggi. Un'esigenza dovuta anche ai numeri diffusi dal Viminale su cortei e scioperi. Nel 2024 sono state 2.069 le persone denunciate e 16 quelle arrestate "nell'immediatezza delle manifestazioni". Nel 2025 le persone denunciate sono state 1460 e 20 quelle arrestate sempre nell'immediatezza. Dall'inizio dell'anno al 7 ottobre si sono tenute 8.674 manifestazioni "di rilievo": in 242 casi sono state registrate criticità per l'ordine pubblico, con 330 feriti tra le forze dell'ordine. Nello stesso periodo, rispetto al totale delle manifestazioni, 2.304 sono state a carattere pacifista e in 84 casi ci sono stati problemi di ordine pubblico, con 242 feriti tra gli operatori di polizia, di cui 146 soltanto negli ultimi dieci giorni. Oggi è atteso un nuovo sciopero dei trasporti, dopo la mobilitazione della settimana scorsa. E c'è attesa per il 14 ottobre, quando a Udine è in programma la partita di calcio tra Italia e Israele: in mattinata nel capoluogo friulano si è svolto pacificamente un presidio organizzato dal Comitato per la Palestina per chiedere l'annullamento del match. Nei prossimi giorni le iniziative legate all'appuntamento potrebbero moltiplicarsi.
Oggi è in programma una riunione al Viminale per predisporre le misure di sicurezza per gli isrealiani. Al netto della partita di martedì l'idea è quella di riportare un po' di ordine, dopo due mesi di disagi e caos nelle città italiane. Anche perché il conflitto in Medio Oriente si avvia verso una tregua.