Aggredita e violentata all'uscita della metropolitana Jonio. Ancora una violenza sessuale in mezzo a una strada di Roma. A denunciare ai carabinieri l'ennesimo stupro in pochi giorni una ragazza di 23 anni, studentessa universitaria, vittima di tre cittadini nordafricani la notte tra sabato e domenica.
"Due mi tenevano ferma - metterà a verbale la 23enne - mentre uno si accaniva su di me. Mi ha strappato i vestiti di dosso, poi mi ha abusata. Urlavo a squarciagola ma in giro non c'era nessuno". I tre poco dopo si allontanano facendo perdere le loro tracce. La donna, chiamiamola Francesca, è a terra, terrorizzata. Pensa solo a scappare da quel posto maledetto e a farsi medicare in pronto soccorso. È sconvolta, impaurita, dolorante. Non si sa in che condizioni arriva all'ospedale Sandro Pertini dove i medici non possono far altro che confermare l'avvenuta violenza.
Sono le tre della notte. Viene allertato il 112, arrivano i carabinieri della compagnia Montesacro che, dopo aver ascoltato il terribile racconto, si mettono sulle tracce degli aggressori. Carnagione scura, probabilmente magrebini, di età non meglio definita. Non è molto ma i carabinieri sperano che la ragazza ricordi qualche altro elemento utile. L'informativa viene inoltrata immediatamente in Procura che apre un fascicolo per violenza sessuale di gruppo. Si cercano testimoni, almeno qualcuno in grado di raccontare particolari significativi per identificare il terzetto in fuga. A coordinare le indagini dei militari di Montesacro il nucleo investigativo del comando provinciale di Roma. Si analizzano, soprattutto, i filmati delle telecamere di sorveglianza al di fuori della struttura ferroviaria, la linea B1, e quelle all'interno della stazione.
Non solo. Al vaglio degli inquirenti anche i video di tutti i vagoni in servizio la sera di sabato, sperando di stringere il cerchio sugli autori dello stupro. Massimo riserbo, com'è giusto, sulle varie piste seguite per trovare gli stupratori.
La giovane stava rientrando a casa, un appartamento che condivide con altre studentesse fuori sede, in attesa di un bus notturno poco distante dalla fermata metro Jonio, nel quartiere Talenti. Una zona solitamente tranquilla, molto frequentata soprattutto il sabato sera. Non è escluso che i tre la stessero seguendo da tempo, per poi agire indisturbati nel momento giusto, fuori dalla stazione, in un punto in quel momento deserto. Sotto choc, alla vittima è stato dato supporto psicologico. "Vorrei solo vedere quei tre in manette" avrebbe detto ai carabinieri.
Un'altra storia, un'altra violenza nei confronti di una giovane donna da parte di cittadini stranieri nella capitale. Il mese scorso una 18enne viene rapinata, picchiata e abusata da un gruppo di cinque stranieri mentre era appartata con il fidanzato davanti al parco di Tor Tre Teste, al Casilino. È il 25 ottobre. I due sono in auto. Cinque balordi li tengono d'occhio. Improvvisamente un finestrino esplode in mille pezzi. La ragazza trascinata fuori e portata a forza in mezzo alla boscaglia.
Il ragazzo tenuto fermo e costretto a guardare. In pochi giorni la polizia arresta due cittadini marocchini e un tunisino di 20 anni. Mancano all'appello gli altri due, a uno di questi appartiene il Dna trovato sulla diciottenne.