La rottamazione degli studi di settore dal 2018, secondo quanto previsto dalla manovra correttiva, «sarà la fine di un incubo» per molti. È quanto sostiene il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre, Paolo Zabeo, spiegando che dopo 18 anni di vita sono poco più di 3,5 milioni le partite Iva sottoposte ai 193 studi di settore attivati dall'amministrazione finanziaria.
Dal 1998, anno della loro introduzione, al 2015 (ultimo dato disponibile), a fronte di 49,2 miliardi di euro di maggiori ricavi ottenuti attraverso l'adeguamento spontaneo in sede di dichiarazione dei redditi, questi si sono tradotti, secondo una stima elaborata dall'Ufficio studi della Cgia, in 19,6 miliardi di euro di tasse in più versate all'erario. Tra i 3,5 milioni di contribuenti soggetti agli studi di settore, a livello territoriale è Roma la provincia che ne conta di più: 244mila. Seguono le province di Milano (221.480), Napoli (133.237) e Torino (129.527).
Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.