"Su alcuni temi delude". Ora Salvini avverte Draghi

Il leader della Lega non nasconde il malumore: "Delusione sugli sbarchi e stop provocazioni da Pd e M5S". Ma rassicura sulla tenuta del governo: "Non voglio farlo cadere"

"Su alcuni temi delude". Ora Salvini avverte Draghi

Qualche accenno di malcontento non è stato fatto mancare, ma è stata ribadita totale disponibilità al dialogo e massimo sostegno al premier Mario Draghi. In sostanza, al di là di qualche malumore, non c'è alcuna intenzione di far cadere il governo. Così Matteo Salvini riassume la propria posizione dopo aver incontrato il presidente del Consiglio: ieri le delegazioni di Forza Italia e Lega hanno avuto un faccia a faccia con Draghi, a cui è stato chiesto di fare chiarezza sulla delega fiscale al fine di evitare un aumento delle tasse ai danni degli italiani.

L'avvertimento a Draghi

Il leader della Lega ha indirizzato un monito al premier Draghi, avvertendolo che su diversi fronti il governo non sta rispondendo come invece dovrebbe: "Su alcuni temi il governo è deludente e mi riferisco per esempio agli sbarchi". Proprio ieri infatti, nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi, Salvini ha anche sottolineato l'allarme sbarchi e ha lamentato "l'immobilità" del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese per gli arrivi in Italia. Inoltre nelle scorse ore ha chiesto a Partito democratico e Movimento 5 Stelle di finirla "con le provocazioni quotidiane". Sintomo di come i rapporti non siano solidissimi.

Comunque Salvini ha tenuto a specificare che le battaglie portate avanti dalla Lega non sono da considerare come mosse mirate a destabilizzare l'equilibrio dell'esecutivo: "Alcuni giornali scrivono che noi vogliamo far cadere il governo. Ma non è vero, non voglio far cadere il governo". Il Carroccio dunque, in piena sintonia con le altre forze di centrodestra di governo, sta sollevando una serie di questioni su cui essere netti: il sospetto è che qualcuno possa ricorrere a testi poco chiari "che rischiano di prestarsi a interpretazioni ambigue" per spianare la strada a possibili aumenti di tasse.

Il "no" a nuove tasse

Da parte di Draghi è stata registrata "ampia disponibilità": una soluzione definitiva e ufficiale non c'è ancora, tanto che dopo Pasqua dovrebbe tenersi un nuovo vertice a Palazzo Chigi. Nel frattempo i tecnici sono al lavoro. Per Salvini, intervistato dal Corriere della Sera, la novità sostanziale rispetto ai giorni scorsi è che è stata riscontrata "la disponibilità del governo a cambiare il testo". Sarà indispensabile lavorare nei prossimi giorni così da "portare l'esecutivo su posizioni condivise di equilibrio".

Nello specifico è stato riconosciuto il rischio che il sistema duale possa incrementare la tassazione su affitti o titoli di Stato: "Noi pensiamo, e sulla carta dicono di pensarlo tutti, che la pressione fiscale non possa aumentare". Una presa di coscienza che ha smentito il Partito democratico, che ha accusato il centrodestra di fare una sfilata di propaganda elettorale. Eppure ieri a Forza Italia e Lega è stato riconosciuto di aver "sollevato preoccupazioni fondate".

Quanto al catasto, il presidente Draghi è determinato nel portare avanti la riforma: tutti i partiti di maggioranza condividono la necessità di far emergere il sommerso del mercato immobiliare, "che è stimato tra il milione e il milione e mezzo di casi". Ma Salvini ha fatto notare che "un conto è far emergere il sommerso, un altro l'applicare i valori di mercato agli estimi catastali". Il timore è che ciò possa far scattare gli aumenti.

Il pressing del centrodestra di governo ha portato i suoi primi risultati.

Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia intervistato da Anna Maria Greco su ilGiornale in edicola oggi, ha parlato di incontro chiarificatore: "Dimostra che nella riforma così com'è scritta ci sono dei coni d'ombra, delle ambiguità che vanno eliminati".

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