Sugli anticorpi la giungla dei test "fai-da-te". Scelta l'app nazionale per tracciare i positivi

«Immuni», gestita da Bending Spoons, ad adesione volontaria. Ok di Arcuri

Sugli anticorpi la giungla dei test "fai-da-te". Scelta l'app nazionale per tracciare i positivi

In arrivo la app per il tracciamento dei cittadini positivi al virus e dei loro contatti. «Immuni» il nome dello strumento scelto dal commissario all'emergenza Domenico Arcuri che avrebbe già firmato il contratto con la Bending Spoons , la software house milanese guidata da Luca Ferrari che quindi fornirà la app ufficiale al governo italiano. Realizzata in collaborazione con John Elkann la app è un sistema di tracciamento dei contatti che sfrutta la tecnologia Bluetooth, in grado di rilevare la vicinanza tra due smartphone nell'ordine di un metro. Il cittadino sottoposto al test per il Covid scaricherà la app e in contatto con la struttura sanitaria la terrà aggiornata sui suoi spostamenti e i suoi contatti per i quali sarà anche possibile calcolare l'indice di rischio di esposizione al virus. tutto ad adesione volontaria.

In arrivo anche un test in grado di rilevare la positività al coronavirus dalla saliva in pochi minuti. É ancora in fase sperimentale ma viene giudicato promettente il nuovo esame che si basa su un meccanismo simile a quello dei test di gravidanza e che in 10 minuti dovrebbe garantire un risultato affidabile rispetto all'infezione da Covid 19. A metterlo a punto Lorenzo Azzi, ricercatore all'Università dell'Insubria, e Mauro Fasano, docente dell'Ateneo. La sperimentazione si terrà presso l'ospedale di Circolo di Varese con un gruppo coordinato dall'infettivologo Paolo Grossi. Come funziona? Un campione di saliva viene depositato su una piccola striscia di carta assorbente che si colora in caso di positività. La semplicità e la velocità sono le caratteristiche del test che deve ancora essere validato attraverso una sperimentazione condotta su un centinaio di pazienti.

Ma proprio l'affidabilità del risultato sia dei tamponi per la positività sia dei test sierologici sugli anticorpi rappresenta il grande punto interrogativo rispetto alla possibilità di ripartire in modo sicuro. Sono oramai decine i test sierologici in circolazione di due tipi: i rapidi e i quantitativi. Sono stati adottati con modalità e tempistiche diverse dalle varie regioni in attesa che ne arrivi almeno uno certificato dal Comitato Tecnico Scientifico e che possa essere ritenuto valido ai fini della circolazione delle persone che verrebbero riconosciute come «immunizzate». I sierologici puntano infatti ad identificare la presenza degli anticorpi soprattutto negli asintomatici ovvero persone che in assenza di sintomi hanno però contratto il Covid 19. I test rapidi con una goccia di sangue, stabiliscono solo se la persona ha prodotto anticorpi e quindi è entrata in contatto con il virus. I quantitativi che invece si basano su un prelievo di sangue dosano invece in maniera specifica le quantità di anticorpi prodotti.

I test sierologici quantitativi sono più affidabili: il primo validato è quello messo a punto al Policlinico San Matteo di Pavia. Nessuno però è stato adottato a livello nazionale. Toccherà sempre ad Arcuri avviare un bando per la ricerca e l'acquisto dei test giudicati più affidabili.

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