Economia

"Sul Nord bomba disoccupazione"

Il presidente di Confindustria Lombardia: "Trascurati dal governo, così si chiude"

"Sul Nord bomba disoccupazione"

«Ok agli sgravi contributivi per il Mezzogiorno, ma attenzione perché presto il Nord potrebbe diventare come il Sud per effetto della crisi». Questo l'allarme lanciato dal presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, che commentando il dl Agosto denuncia l'eccesso di spesa pubblica improduttiva e la mancanza di investimenti.

Presidente Bonometti, che giudizio dà del dl Agosto?

«Ho la netta sensazione che manchi una strategia politica ben definita a fronte di una situazione che sta diventando drammatica. Si assiste a provvedimenti spot e non a progetti seri e concreti».

In che senso?

«La certezza del diritto non esiste. Ad esempio, il blocco dei licenziamenti e la proroga dei contratti a tempo determinato scoraggiano gli investimenti stranieri in Italia. Bisogna cominciare a parlare con i fatti: per le imprese il tempo non è una variabile indipendente saranno soprattutto le pmi a soffrire. Bloccare i licenziamenti oggi vuol dire aumentare i licenziamenti dopo».

Giudizio negativo, quindi?

«Le risorse a pioggia accontentano più i partiti che non le esigenze dei cittadini. I bonus sono palliativi come lo sono stati il reddito di cittadinanza e quota 100 che non servono a invertire la rotta della crisi, ma a rimandare decisioni che dovranno essere prese. I 100 miliardi sono usati per misure assistenziali e improduttive, ma prima o poi le risorse finiranno e se non si produce ricchezza, difficilmente potremo avere un futuro».

Che cosa manca?

«Continua a non intravedersi una linea di rilancio strutturale degli investimenti pubblici e privati. Anche se abbiamo colto alcuni aspetti positivi come la procedura per la rivalutazione dei beni e delle partecipazioni, il rifinanziamento del Fondo di garanzia e la proroga della moratoria dei finanziamenti per le pmi».

Parliamo degli sgravi contributivi.

«Fino a dicembre c'è l'esonero totale del versamento dei contributi previdenziali per chi viene assunto a tempo indeterminato. Ma chi assume per avere uno sgravio? Se non c'è la produzione, non c'è necessità di assumere».

La decontribuzione al Sud?

«Spero che non diventi una misura assistenziale, che alla fine l'occupazione non si crei perché non c'è lavoro».

Si penalizza il Nord?

«Attenzione! Oggi abbiamo il problema del Sud, domani avremo il problema del Nord, perché si sta trovando nelle stesse condizioni del Mezzogiorno: manca lavoro e non è competitivo».

Quando parla di investimenti cosa intende?

«Oltre alla competitività sull'estero bisogna anche potenziare il mercato interno e sostenere i settori che possono creare lavoro. Come automotive, alimentare, turismo e tessile. Il governo ha abbozzato incentivi per l'auto, ma non devono finanziare l'elettrico che viene dalla Cina, ma sostenere il consumo dei prodotti italiani. Pratola Serra, Termoli, Melfi, Pomigliano sono al Sud. Incentivare l'automotive vuol dire dare lavoro al Sud».

Che aspettative ha sul Recovery Fund?

«Per portare a casa quei 209 miliardi abbiamo fatto rinunce su innovazione, agricoltura, bisogna vedere qual è il saldo finale. La vera preoccupazione è che continuiamo a parlare e non siamo stati in grado di produrre progetti.

I soldi a pioggia l'Europa non ce li dà».

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