
Casa, famiglia e lavoro. Sono i temi su cui la Fondazione per la Natalità punta da anni. E un apprezzamento per il discorso di Giorgia Meloni al Meeting è arrivato dal presidente Gigi De Palo (foto).
La natalità è emersa come tra le priorità per il governo. Che ne pensa?
"Siamo contenti di sentire dalle parole della premier una posizione chiara e netta sul tema della natalità. Finalmente questo tema sta prendendosi lo spazio politico che merita. Senza natalità non ha senso parlare di welfare e nemmeno di Europa o di mondo. Se non torniamo a esserci come Paese, se non torniamo a mettere i nostri giovani nelle condizioni di realizzare i loro sogni lavorativi e familiari, allora crolla tutto, e non hanno senso nemmeno i sacrifici che stiamo oggi facendo".
Come valuta la proposta sul Piano Casa?
"La casa è una delle condizioni essenziali per creare una famiglia. Senza dimenticare, però, l'altra condizione fondamentale: un lavoro stabile, che non dovrebbe arrivare solo dopo i trent'anni".
Di cosa hanno bisogno le famiglie?
"Hanno bisogno di sentire che lo Stato investe su di loro e che non sono lasciate sole. Devono percepire che un figlio non è solo una scelta privata, ma un bene pubblico con enormi ricadute sociali. La denatalità infatti tocca la previdenza, l'assistenza sanitaria, lo spopolamento dei piccoli comuni (soprattutto al Sud), la chiusura delle scuole, ma anche la fiducia nel futuro, la speranza e l'innovazione del Paese. Per questo riteniamo fondamentale una fiscalità che metta al centro le famiglie e tenga conto del numero dei figli. Un fisco amico delle famiglie ha anche un valore culturale enorme, perché segnala chiaramente dove il Paese quale idea di futuro vuole costruire".
Le è piaciuto il discorso della premier?
"Mi è sembrato un discorso programmatico, chiaro e interessante. Ho apprezzato soprattutto il passaggio sull'Europa. Anche a livello europeo abbiamo un grande tema demografico. La domanda è: l'Europa ha ancora qualcosa da dire? Vuole esserci davvero, contribuendo al mondo coi suoi valori, oppure ha fatto il suo tempo? Credo ci sia un grande bisogno d'Europa, dei principi che l'hanno fondata e del valore assoluto che essa riconosce alla dignità della persona".
Il governo può fare di più?
"Deve fare di più, perché le previsioni parlano di circa 40.000 bambini in meno il prossimo anno. Serve un piano che coinvolga tutte le forze del Paese. Questa non è la sfida di questo governo: è la sfida dell'Italia. Dobbiamo giocarla tutti insieme.
Quindi chiediamo la creazione di un'Agenzia per la natalità che riunisca le migliori competenze e realtà del Paese: banche, imprese, scuola, Università, associazioni, politica a tutti i livelli e media. La sfida della natalità si può vincere solo insieme, superando steccati ideologici che non hanno più senso".