Coronavirus

Superati i mille morti "Percentuale più alta anche della Cina". Sangue, sos donatori

Oltre 15mila i contagi, più di 2.600 in un giorno. Guariti in 1.258 L'appello della protezione civile: «Sacche essenziali per salvare vite»

Superati i mille morti "Percentuale più alta anche della Cina". Sangue, sos donatori

Superata la soglia dei mille morti, 1. 016 le vittime in totale registrate ieri con un incremento di 189 morti in un solo giorno. Il totale dei contagiati è salito a 15.113 ovvero 2.651 in più. Nel totale sono compresi i 1.016 deceduti e le 1.258 persone guarite. I pazienti positivi sono 12.839, i ricoverati con sintomi sono 6.650 con un incremento di 812 unità. Sono 1.153 i pazienti più critici in terapia intensiva con un aumento di 125 casi: 5.036 sono in isolamento domiciliare fiduciario. Sempre la Lombardia in testa per numero di contagi con un totale di 8.725, più 1.445 in un giorno, seguita da Emilia-Romagna 1.947, più 208 e Veneto 1.384, con un incremento di 361 positivi.

E ieri per la prima volta l'Istituto Superiore di Sanità che di giorno in giorno raccoglie dati per ricostruire il puzzle del coronavirus riconosce che i dati della mortalità e dei casi gravi in Italia al momento appaiono più alti di quelli della Cina. L'Iss sta approfondendo i motivi e i fattori di rischio per la mortalità attraverso lo studio delle cartelle cliniche ma al momento ne ha ricevute soltanto 70: poche per una vera analisi. «Stiamo cercando di spiegare meglio il perché appaia una mortalità così elevata rispetto agli altri Paesi. E anche lo stato dei pazienti che appare essere più severo in Italia» avverte Paolo D'Ancona, epidemiologo dell'Iss.

Si sottolinea sempre che il 98 per cento delle vittime ha più di 68 anni, e il 67 per cento ha delle patologie pregresse.

Il commissario all'emergenza Angelo Borrelli ha sottolineato che ben 691 tra medici e infermieri risultavano a ieri positivi al Covid-19. E proprio dalla prima linea della lotta al coronavirus i medici lanciano un appello a tutte le istituzioni. «Noi medici siamo super-diffusori del virus, perché lavoriamo a stretto contatto con i pazienti, molti dei quali resi fragili dall'età o da patologie preesistenti spiega il presidente degli Ordini dei Medici Filippo Anelli - Se statisticamente, per Covid-19, ogni persona infetta può contagiarne altre due, quando ad ammalarsi è un medico può infettare sino a dieci persone». I medici sottolineano che «in Cina si è dimostrata efficace, per arginare l'epidemia, la strategia del contenimento dei super diffusori» dunque è bene cominciare da qui. «È necessario che tutti i professionisti, dagli ospedalieri ai medici di famiglia, a quelli della continuità assistenziale, del 118, dell'Inps, agli odontoiatri e agli specialisti ambulatoriali siano forniti degli adeguati Dispositivi di protezione individuale -avverte Anelli- Occorre poi regolamentare l'accesso agli ambulatori dei medici di medicina generale, della continuità assistenziale, dei pediatri di libera scelta. Accesso che va riservato solo ai casi indifferibili, organizzato su appuntamento, previo triage telefonico, e facendo entrare un paziente alla volta, accompagnato, se non autosufficiente, da una sola persona». Inoltre, vanno subito attivate le unità speciali per l'assistenza domiciliare dei malati che non necessitano ricovero.

Borrelli poi ha illustrato l'impegno della Protezione civile: più di 4.600 uomini, 1.700 volontari, 2.700 strutture operative. Distribuiti oltre 325 ventilatori e altri 116 che sono in distribuzione in Lombardia, Marche e Veneto.

Infine un appello alla donazione del sangue. «Stiamo registrando una contrazione delle donazioni di sangue. -avverte Borrelli- Continuate a donare il sangue che è fondamentale per salvare vite umane».

Sono anche state distribuite 1,2 milioni di mascherine e si continuerà al ritmo di oltre un milione al giorno.

Mascherine che vanno usate sempre se ad esempio sui luoghi di lavoro non si riesce a mantenere la distanza di almeno un metro.

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