Coronavirus

Supermercati, mense, camion. Prime scene di saccheggio

Furti nella notte, agguati a chi fa la spesa, fughe senza pagare. A Palermo forze dell'ordine a difesa dei market

Supermercati, mense, camion. Prime scene di saccheggio

«Non posso più uscire per lavorare perché mio figlio piccolo ha una patologia al cuore e se si ammalasse morirebbe. Ma così non posso lavorare e non ho i soldi per comprargli il cibo e pagare l'affitto»: quella di Daniela è solo una delle tante storie di italiani che a causa del coronavirus non sanno come andare avanti. Storie di gente comune, che fino al mese scorso in qualche modo riusciva a cavarsela, ma che ora non sa come sopravvivere. Mario è un camionista. È partito prima della chiusura della zona rossa in Lombardia. Lui è di Milano. È andato in Germania a fare una consegna, ma al momento di rientrare si è trovato bloccato. Ha finito i pochi soldi che aveva dietro e il datore di lavoro non gliene manda altri perché ha dovuto chiudere l'attività per l'emergenza. «Sono da 9 giorni all'estero - racconta disperato - non ho neanche denaro per il carburante. Sto andando a mangiare alla mensa dei poveri». Ilaria è un'educatrice del servizio scolastico di un comune del territorio di Monza Brianza. Non viene pagata da febbraio dalla cooperativa in cui lavora perché le scuole sono chiuse e non ci sono tutele. «La nostra posizione - racconta - è stata ignorata dal ministro all'Istruzione».

Sono i nuovi poveri, italiani perbene, gente comune, anche laureata, che si trova ora a non sapere come fare a mangiare. Così chi può si rivolge a parenti, amici, alla Caritas, alla Croce Rossa, a tutte le associazioni che possono dare una mano. Ma nei casi peggiori si arriva a rubare. I furti di generi alimentari sono aumentati in maniera esponenziale. Lo confermano le forze dell'ordine e la cronaca quotidiana. A Novellara, in provincia di Reggio Emilia, un trentenne è stato sorpreso mentre portava via del cibo senza pagare. I carabinieri lo hanno indotto a restituire la merce, ma è stato denunciato per essersi mosso da casa senza giusta motivazione a causa del decreto vigente legato alle misure per l'emergenza virus.

A Modugno, in provincia di Bari, un vero e proprio commando armato, formato da tre persone, ha assaltato un tir carico di generi alimentari. Hanno prima sequestrato il conducente, poi si sono portati via la marce, parte della quale è stata poi recuperata nel comune di Bisceglie.

Ad Avellino, invece, due giovani sono stati denunciati per furto aggravato e inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità. Avevano rubato alimenti, bevande alcoliche e un misuratore di pressione da un supermercato della zona.

A Cesa, in provincia di Caserta, un furto nella notte in un supermercato: portati via l'incasso e cibo di ogni genere.

L'altro ieri, a Palermo, un gruppo di cittadini, dopo aver riempito i carrelli al supermercato Lidl di viale Regione Siciliana, ha tentato di non pagare. Si tratta di persone che hanno spiegato di essere rimaste senza soldi a causa dell'emergenza. E da ieri alcuni centri commerciali di Palermo sono presidiati da polizia, carabinieri e guardia di finanza. A Marsala, nella notte, qualcuno ha invece provato a entrare al Penny Market cittadino. Ma l'allarme è scattato e ha impedito all'autore del tentato furto di proseguire nel suo intento.

A Roma, ieri, in zona Trastevere un uomo ha fatto di tutto per rubare le borse della spesa da un'auto appena parcheggiata da una signora. Il ladro e la sua complice sono stati fermati, dopo aver tentato invano di scassinare la portiera del mezzo, perché un testimone li ha notati e ha chiamato la Polizia. Quindi a Calcinaia, nel Pisano, c'è chi ha addirittura tentato di sfondare con una ruspa la porta di una grossa rivendita di alimentari. Fermai dall'allarme.

E poi, scorrendo le cronache, si legge di gente che si è impossessata di cibo alle mense e nei ristoranti. Il Comune di Pozzuoli, tra i tanti, ha stanziato 200mila euro per aiutare indigenti e disoccupati che ora sono in estrema difficoltà. Ma a parte i casi singoli, si deve fare di più, perché il rischio è che a breve ci sarà chi non si limiterà più solo a rubare per mangiare.

In un'Italia in cui sopravvivere al virus significa anche potersi sfamare.

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