Svolta governista, ora il M5s snobba le Comunali

Da Vicenza a Siena, niente candidati a 5 Stelle. L'ipotesi di un patto di desistenza con la Lega

Svolta governista, ora il M5s snobba le Comunali

Nessun candidato a Vicenza, né a Siena, dove nel 2013 Grillo si presentava all'assemblea dei soci di Mps scagliandosi contro la banca. Nemmeno a Quarto, provincia di Napoli che pure era stata conquistata dai grillini prima che scoppiasse l'inchiesta sulle infiltrazioni camorristiche in comune e che la sindaca, Rosa Capuozzo, espulsa dal movimento, lasciasse il posto al commissariamemto.

Il movimento cinque stelle issa bandiera bianca in molti comuni al voto alle amministrative del 10 giugno; più impegnato nella partita per il governo che in quella per i municipi, ormai è a un passo da palazzo Chigi, ma sempre più lontano dai territori su cui ha costruito il bacino di voti degli inizi. La batosta con le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia, dopo la vittoria mancata in Molise, e prima ancora in Sicilia, hanno certificato le difficoltà dei grillini nelle prove elettorali locali. E cosi la lista della prima forza politica italiana non comparirà proprio, in diversi comuni chiamati al voto.

A Vicenza, in quel nord dove il movimento fatica ad attecchire, il candidato Francesco Di Bartolo ha comunicato ufficialmente che non è arrivato il nulla osta per utilizzare il simbolo: «Avevamo interessato la piattaforma Rousseau, chiedendo di partecipare alle amministrative - ha spiegato ieri - Abbiamo inviato la richiesta via internet e poi tutta la documentazione cartacea per posta ordinaria. Non abbiamo ricevuto risposta. Soltanto un silenzio tombale». Qualcuno ci ha letto un patto di desistenza con la Lega, come effetto collaterale di un possibile governo giallo verde. Ma anche al centro sud i pentastellati spariscono dai radar. Oltre a Spoleto, pure a Siena, il candidato Luca Furiozzi, scelto con una riunione tra gli attivisti locali, non ha ottenuto l'ok dai vertici. Alla base della decisione, anche se in tanti non vogliono credere che si tratti di una «ritorsione», ci sarebbe l'insofferenza manifestata in campagna elettorale dal gruppo senese rispetto ad alcune candidature per le Politiche. Niente simbolo neanche in un comune fino a pochi mesi fa amministrato proprio dai grillini.

A Quarto, il primo municipio napoletano conquistato nel 2015, la storica attivista dell'ex Meetup, Concetta Aprile, non ha avuto il nulla osta. E anche qui, silenzio: «I vertici non ci hanno fornito spiegazioni». Lei si candida comunque, con la lista Meetup #Quarto 3.0. Sperando di ricordare agli elettori quell'identità grillina che ora le è stata negata.

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