"Il taglio alle ferie dei magistrati? Uno spot inutile"

Palombi (Unicost): "Non è così che si aumenta la produttività dei tribunali"

"Il taglio alle ferie dei magistrati? Uno spot inutile"

Roma - Unità per la costituzione, la corrente di centro delle toghe, lascia libertà ai suoi iscritti nel referendum dell'Anm ( il voto è oggi, il 18 e 19 gennaio). Ma dei 4 quesiti, dice, 3 sono posti male e anche il quarto non è molto chiaro. Non è certo un sostegno e una spinta alla partecipazione. Dopo l'assemblea, in cui sono stati presentati i candidati per le elezioni di marzo del «parlamentino» dell'Anm, il leader di Unicost Roberto Carrelli Palombi spiega le posizioni della corrente.

La magistratura ha di fronte due appuntamenti importanti. E vi arriva divisa. Il sistema delle correnti ha ancora un senso?«Il rinnovo del Comitato direttivo centrale dell'Anm è un momento di partecipazione democratica, come il referendum, ma le correnti hanno un senso solo se sono espressioni di valori, non di potere. In Italia abbiamo un'unica rappresentanza della magistratura, contrariamente a Francia e Spagna, e auspichiamo che un accordo su valori condivisi porti ad una giunta unitaria».

Intanto, sul referendum ogni corrente va per suo conto. E si rischia il flop.

«Noi lasciamo assoluta libertà di voto e partecipazione, ma non possiamo dare un giudizio positivo sui quesiti. Il primo suggerisce uno sciopero bianco in risposta alla riforma della responsabilità civile, interrompendo le attività di supplenza che non competono ai magistrati. Ma lo vieta il nostro codice di autoregolamentazione. Non possiamo che essere contro».

Il secondo vorrebbe una partecipazione dei fondi dell'Anm agli aumenti dell'assicurazione sempre per rischi di responsabilità civile.

«Pochi euro in più, grazie alla convenzione dell'Anm. Il problema, semmai, è che la legge spinga i colleghi su posizioni difensive, poco coraggiose e molto burocratizzate, prudenti».

Poi c'è quello sui carichi esigibili.

Tutti d'accordo sulla necessità di determinare il lavoro sostenibile dal magistrato, ma come? La quantità dei provvedimenti non può andare a discapito della qualità. Non è facile indicare delle cifre, degli standard di rendimento. Il Csm ci lavora da tempo ma bisogna trovare il giusto compromesso».

L'ultimo è sul taglio delle ferie.

«Malposto. Il taglio è uno spot pubblicitario del governo Renzi: non è riducendole da 45 a 30 giorni le ferie e tenendo aperti i tribunali 15 giorni in più che si aumenta la produttività.

Chiediamo la sospensione dei termini per depositare i provvedimenti e la possibilità di fissare le udienze 10 giorni dopo la chiusura degli uffici, perché le ferie siano effettive. L'Anm ha già fatto quel che doveva, il Csm ha preso i primi provvedimenti quest'estate, ma ora ci vuole un intervento legislativo».

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