Tajani va nel Nord-Est e rassicura gli industriali: "Sì alla Zona speciale"

Berlusconi domani a l'Aquila. Fibrillazioni in Fi: Toti incontra Musumeci e vira verso Fdi

Tajani va nel Nord-Est e rassicura gli industriali: "Sì alla Zona speciale"

Domani Silvio Berlusconi sarà all'Aquila, dieci anni dopo il terremoto, per festeggiare i 25 anni di Forza Italia e aprire la campagna elettorale per il prossimo voto del 10 febbraio. L'Abruzzo sarà la prima regione ad andare alle urne e il Cavaliere ha deciso di metterci la faccia, anche se qui con il vicepresidente Antonio Tajani sosterrà il candidato governatore del centrodestra Marco Marsilio, di Fdi.

In mattinata parteciperà ad un incontro dei costruttori all'Auditorium Ance e poi vedrà i residenti del progetto Case. L'impegno del leader azzurro guarda anche alle europee di maggio, in cui sarà candidato. A Roma da mercoledì Berlusconi incontra i coordinatori regionali e pianifica con i dirigenti programma e campagna in tutte le città interessate. Il partito è entrato in una fase di mobilitazione permanente. Domani i festeggiamenti dei 25 anni di Fi saranno nelle principali città d'Italia, con una forte protesta per la politica economica de governo.

Tajani è stato ieri in missione nel ricco Nord-Est, dopo aver girato la Sicilia, pochi giorni fa. A Venezia il vicepresidente di Fi assicura il sostegno alla richiesta di una «zona economica speciale» nell'area di Venezia e Rovigo, lanciata dalla Confindustria locale. All'assemblea degli industriali il presidente del Parlamento europeo spiega: «Quella di creare una Zes è una proposta sicuramente interessante, che trova le nostre porte spalancate». Il progetto, che promette 2,4 miliardi di euro di investimenti e 26 mila nuova posti di lavoro, nei 16 comuni tra Polesine e Veneziano viene «benedetto» anche dal governatore veneto leghista Luca Zaia. Per Tajani, bisogna sostenere «tutto quello che può essere favorevole alla crescita e allo sviluppo dei territori», perché l'Italia «purtroppo è all'inizio di una fase di recessione».

Il numero due di Fi parla anche di Europa, confermando la linea pro-Ue anche se con l'obiettivo di cambiarla. «È un grande mercato dove le imprese italiane esportano 250 miliardi di euro - ricorda - e la nostra economia ne ha bisogno per esportare». La critica al governo Conte è esplicita nella condanna chi urla e «dichiara guerra al mondo intero», isolando il Paese, mentre bisognerebbe «contare di più al tavolo della politica e del confronto internazionale». Il presidente del Parlamento europeo e numero due azzurro lancia l'idea di una «coalizione del fronte del Sud, che si può alleare al fronte dell'Est per poi trattare con Francia e Germania per una Europa più equilibrata».

Nel centrodestra intanto non mancano le fibrillazioni. Il governatore ligure Giovanni Toti, spina nel fianco di Fi, incontra a Roma il presidente della Sicilia Nello Musumeci, di Fdi, per lanciare iniziative comuni e Giorgia Meloni festeggia.

Per la leader di Fdi si gettano così le basi della cosiddetta «seconda gamba» del centrodestra, un nuovo contenitore politico alleato della Lega e alternativo ai 5Stelle, lanciato lo scorso settembre alla festa di Atreju.

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