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Tamponi e contatti per il contenimento. Neanche il governo crede in "Immuni"

Speranza: meglio i metodi tradizionali dell'app (già scaricata da 500mila utenti)

Tamponi e contatti per il contenimento. Neanche il governo crede in "Immuni"

Tampone soltanto in caso di sintomi. E nell'app Immuni non crede molto neppure il governo. L'ultima circolare del ministero della Salute fornisce tutte le indicazioni sulla gestione dei casi sospetti di Covid-19 alle amministrazioni competenti e ai soggetti coinvolti: dalla farmacie ai medici di famiglia, agli assessorati alla sanità e soprattutto ai Dipartimenti di prevenzione delle agenzie sanitarie territoriali.

Si tratta delle ultime linee guida sulla «Ricerca e gestione dei contatti di casi Covid 1919 (Contact tracing) ed app Immuni». E proprio sul contat tracing con la app (scaricata da 500mila italiani nelle prime 24 ore) si riconosce che non potrà mai sostituire il «metodo tradizionale» visto che «non tutta la popolazione scaricherà l'applicazione di ricerca dei contatti sul proprio dispositivo mobile e che il suo utilizzo sarà basso in alcune popolazioni chiave come gli anziani».

Il documento definisce in modo che cosa si intende per contatto ovvero quando scatta la necessità dell'identificazione e del conseguente isolamento per il soggetto che viene conoscenza di essere stato vicino ad un positivo al Covid-19. Per il ministero «qualsiasi persona esposta a un caso probabile o confermato Covid-19 da 48 ore prima dell'insorgenza dei sintomi fino a 14 giorni dopo». E se anche dopo il contatto non insorgono i sintomi? Per definire il contatto si tiene conto dello stesso arco di tempo trascorso dalla raccolta del campione che ha portato alla conferma della diagnosi. Si considerano contatti stretti quindi ad alto rischio quelli che riguardano una persona che vive nella stessa casa di un infetto; chi ha avuto un contatto fisico, anche una semplice stretta di mano; chi ha avuto contatti con le secrezioni di un contagiato, magari toccando il suo fazzoletto. Ma basta essere stati a contatto diretto a meno di due metri per un tempo di almeno 15 minuti specialmente in un ambiente chiuso senza protezione per essere considerato sospetto. Particolare attenzione va ovviamente riservata a tutti gli operatori sanitari. E ancora va monitorato chi ha viaggiato in treno, aereo a meno di due posti da un contagiato.

A chi spetta la responsabilità di identificare, isolare e tracciare i sospetti? Alle strutture sanitarie locali che fanno capo alle regioni che dovranno attivare il contact tracing sia del sospetto sia dei suoi contatti. Un compito che spetta al dipartimento di Prevenzione che in caso di carenza di personale potrà chiedere la collaborazione di altri dipartimenti.

Nel caso in cui sia necessario isolare in quarantena il soggetto ma non ci siano le condizioni per un corretto svolgimento della quarantena dovranno intervenire i servizi sociali. Se un contagiato vive con altre 5 persone in una casa con un bagno solo,ad esempio, i servizi sanitari in collegamento con gli enti locali dovranno trovare una sistemazione idonea per ridurre i rischi di contagio. Anche in questa circolare comunque il ministero ribadisce che i tamponi vanno effettuati soltanto di fronte all'insorgenza dei sintomi. In sostanza la linea non cambia anche dopo tutte le polemiche rispetto alla necessità di fare tamponi a tappeto anche in assenza di febbre o sintomi evidenti perchè sono proprio gli asintomatici che diffondono più facilmente il virus non sapendo di averlo. E d'altro canto anche chi viene messo in isolamento se non sviluppa sintomi affronterà una quarantena magari non avendo contratto il virus. Per uscire dall'isolamento necessaria la guarigione clinica e la conferma dall'effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l'uno dall'altro.

Se entrambi i tamponi risulteranno negativi la persona potrà definirsi guarita, altrimenti proseguirà l'isolamento.

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