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Il Tar: brogli ai seggi di Latina, si torni al voto. Decade il sindaco di centrosinistra, ma lui ricorre

Il sorpasso sul centrodestra frutto di errori clamorosi in 22 sezioni su 116

Il Tar: brogli ai seggi di Latina, si torni al voto. Decade il sindaco di centrosinistra, ma lui ricorre

Si rivota a Latina. A 9 mesi di distanza dal primo turno delle elezioni del comune pontino, concluse al ballottaggio con la riconferma a sorpresa del sindaco di centrosinistra Damiano Coletta, il locale Tar ha accolto il ricorso del centrodestra, annullando le operazioni elettorali di 22 delle 116 sezioni nelle quali si dovrà tornare a votare. Ma il tribunale amministrativo, ovviamente, ha anche annullato il verbale di proclamazione degli eletti, e come diretta conseguenza decadono, dunque, sia il sindaco e la sua giunta che i consiglieri comunali, in attesa delle elezioni-bis nelle sezioni «incriminate». Qui, spiega il Tar, sono infatti emerse «gravi violazioni nelle operazioni di voto e di scrutinio», con pasticci di ogni genere, comprese vistose correzioni «e abrasioni» nei verbali di seggio. Si va, chiariscono i giudici amministrativi, dalla mancata «corrispondenza tra il numero delle schede complessivamente autenticate e la somma delle schede utilizzate dagli elettori e di quelle autenticate ma non utilizzate» alle discrepanze «tra elettori votanti e numero di voti espressi», da sezioni in cui il numero delle schede autenticate è maggiore del numero degli elettori ad altre nelle quali, per le omissioni presenti nei verbali, «non è stato possibile effettuare un esatto conteggio». Tutto sbagliato, tutto da rifare: e anche se le irregolarità riguardano solo il 19 per cento delle sezioni, consiglieri e sindaco devono lasciare il comune a un commissario fino al ritorno parziale alle urne.

Coletta, già eletto sindaco nel 2016, si era ricandidato con l'appoggio tra gli altri anche del Pd nel 2021. Al primo turno si era fermato al 35,66%, ben staccato dal candidato del centrodestra, Vincenzo Zaccheo, arrivato al 48,3%, un soffio appena dal 50 per cento più uno che gli avrebbe assicurato la vittoria al primo turno, tanto da assicurarsi la maggioranza in consiglio pur avendo, al ballottaggio, lasciato all'avversario la poltrona di primo cittadino. E infatti il Tar ha considerato le irregolarità riscontrate «di rilevanza tale da incidere potenzialmente sul corretto risultato del primo turno elettorale» essendo mancati a Zaccheo, per imporsi, appena 1.071 voti.

Ma Coletta sta già pensando ipotesi considerata «molto probabile» un ricorso al Consiglio di Stato per richiedere la sospensiva della sentenza. Latina Bene Comune e M5s, che lo aveva appoggiato al ballottaggio dello scorso autunno, ricordano come nella sentenza «non si parla di brogli elettorali ma di errori materiali nella stesura dei verbali» e spingono per il ricorso. Di altro tenore le dichiarazioni del centrodestra, che plaude alla decisione del Tar. «È stata fatta giustizia», spiega il coordinatore regionale della Lega Claudio Durigon, pronto al ritorno alle urne con Zaccheo.

«Le elezioni sono un'opportunità e Fratelli d'Italia si farà trovare pronta, le condizioni per vincere ci sono tutte», conferma Nicola Calandrini, senatore di Fdi.

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