Mentre i 5 Stelle continuano a contestare la Tav, il governo prende tempo e rinvia ogni decisione sull'eventuale chiusura della ferrovia ad alta velocità che dovrebbe collegare Torino e Lione.
"Al momento il Mef non dispone della data di chiusura dell'analisi costi benefici avviata dal Mit, pertanto in relazione ai rischi di perdita dei finanziamenti europei o a impatti macroeconomici, è prematuro approntare alcuna quantificazione e valutazione i cui elementi sono e devono essere oggetto stesso dell'analisi costi-benefici in corso", ha detto Giovanni Tria durante il question time alla Camera.
"Non è un mistero che il MoVimento 5 Stelle sia contrario alla Tav, ma aspettiamo l'esito dell'analisi costi-benefici, nel rispetto del contratto di governo", hanno aggiunto i portavoce piemontesi del M5S Luca Carabetta, Laura Castelli (sottosegretario all'Economia), Jessica Costanzo, Celeste D'Arrando, Davide Serritella, Alberto Airola ed Elisa Pirro, "Intanto però non siamo stati fermi né in Parlamento né con il nostro governo. Per le infrastrutture e i trasporti in Piemonte e a Torino sono già stanziate somme importanti, come ha confermato proprio ieri il ministro Toninelli. Ma altrettante potrebbero essere destinate a questi ed altri capitoli con i risparmi derivanti dalla eventuale decisione di non realizzare l'opera. Ha detto bene il ministro Di Maio: facciamo opere che servono ai cittadini - e agli imprenditori che le costruiranno - individuando le risorse necessarie. E invertiamo così la tendenza in virtù della quale finora si usavano i soldi pubblici per fare gli interessi di qualcuno a scapito della collettività".
Nel frattempo dai banchi di Forza Italia i deputati azzurri hanno esposto dei cartelli con la scritta "Sì Tav. Ladri di futuro. Ladri di lavoro".
"Non serve aspettare un'analisi costi-benefici per capire che bloccare la Tav significa perdere posti di lavoro e isolare l'Italia dall'Europa", ha aggiunto su Facebook Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, "La nostra protesta in Aula contro i no di questo governo alla Torino-Lione. Noi diciamo sì alle infrastrutture, sì allo sviluppo, sì alla crescita, sì alla Tav".
Protestano anche gli industriali "sinceramente preoccupati per il territorio". "Noi consideriamo la Torino-Lione un'opera strategica per la sua capacità di supportare con una nuova mobilità gli scambi sulla direttrice est-ovest, che solo con la Francia valgono 70 miliardi di euro all'anno ed oggi vengono realizzati al 90% su gomma", dice il presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli, "Sono contento di apprendere dalla lettura dei quotidiani che anche la Francia condivide lo stesso pensiero e inserirà il tunnel di base nella legge quadro sulla mobilità che si appresta a varare. A questo punto mi permetto di dare un consiglio al ministro Di Maio, che sarà sicuramente preoccupato per i dati annunciati dall'Istat su pil e occupazione. Chiami il suo collega Toninelli e insieme trovino il tempo di ascoltare il Commissario Foietta e i numeri dei dossier che può loro illustrare.
Potrebbero trarre indicazioni utili su come spendere soldi per fare le opere non sia sempre da considerare un atto disprezzabile ma possa aiutare a rimettere in moto la nostra economia così affaticata, rafforzando le imprese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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