Politica

Taverna festeggia: 50 milioni per l'università

Per l'istruzione superiore solo briciole, ma per l'esponente storica del M5S è una vittoria

Roma Per l'università ci sono solo briciole. La denuncia arriva dall'Udu, unione degli universitari, organizzazione studentesca vicina alla Cgil. Enrico Gulluni, coordinatore dell'organizzazione sottolinea come nella legge di Bilancio vengano stanziati «alla voce università, vengono aggiunti 50 milioni in più già nel 2019. In particolare con i due emendamenti approvati in commissione Bilancio della Camera, aumentano di 40 milioni la dote del Fondo di finanziamento ordinario e di 10 milioni la dote per il diritto allo studio».

Sono «le solite misure spot». Briciole. Capita, peccato che questa volta il governo abbia sbandierato ai quattro venti lo stanziamento striminzito presentandolo come una vittoria.

«La senatrice Taverna e il vicepremier Di Maio sbandierano sui social mera propaganda spacciata per grande rivoluzione sull'istruzione, per mostrare agli elettori che questo governo si interessa di università, e per creare quindi una risposta alle piazze che da ottobre stiamo portando avanti in aperta protesta con le misure di questo Governo».

Il riferimento è a un tweet della vicepresidente del Senato Paola Taverna. «Con 60 milioni le Università tornano a respirare. Nella manovra sono previsti 40 milioni per i fondi agli atenei, 10 per le borse di studio e 10 per gli istituti di ricerca. Finalmente il Governo agisce e pone l'istruzione fra gli obiettivi principali. #avantitutta #5dicembre».

Impietosi i commenti: «Questa misura rivoluzionaria porta la spesa per istruzione universitaria dallo 0.16% del Pil allo 0.16% del Pil», scrive l'account «Italia dati alla mano». «Occhio che secondo la loro aritmetica questo potrebbe rappresentare un incremento del 100%», ironizza Gian Luca Artizzu. E ancora: «Dieci milairdi per le borse di studio? La metà del vostro bistrattato Renzi»; «Paoletta, di che parli? Le università investono 5 miliardi e mezzo all'anno in ricerca. Con i 10 milioni ci compriamo i cerottini per il naso che fanno respirare meglio? Questo intendevi?».

Come dire, i social possono essere un fantastico mezzo di propaganda, ma il contenuto continua ad avere un peso. Soprattutto quando si tratta di soldi, stanziamenti per un settore che - a torto o a ragione - sente di essere sottofinanziato.

RR

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