Un uomo armato si è avvicinato all'Ilka, un bar popolare nel centro di Tel Aviv con posti a sedere all'aperto, e ha aperto il fuoco. Due persone sono rimaste uccise e molte, circa una decina, ferite. È l'ennesima esplosione di violenza che ha colpito Israele nelle ultime settimane. Il quarto attacco terroristico in 15 giorni. La sparatoria si è svolta in più punti di Dizengoff Street, una delle strade più trafficate di Tel Aviv, un'area normalmente affollata di persone fuori per il giovedì sera nei bar, ristoranti e caffè lungo la popolare via. La serata di svago si è subito trasformata in una scena di caos e panico. «Ci siamo tuffati sotto i tavoli e la gente ha iniziato a piangere, è stato orribile», ha detto Evelyn Gertz, 34 anni, che stava cenando lì. Dieci persone sono state portate d'urgenza al vicino ospedale di Ichilov con ferite da arma da fuoco, due sono state successivamente dichiarate morte. Altri quattro sono in condizioni critiche e sono stati sottoposti a intervento chirurgico, due sono rimasti gravemente feriti e altri due lievemente.
La polizia ha descritto l'incidente come un attacco terroristico di matrice nazionalista, sebbene l'identità dell'attentatore o degli aggressori non è ancora nota. Un lavoratore di Ilka ha però detto di aver visto almeno due aggressori, uno dei quali ha aperto il fuoco con una pistola. I rapporti iniziali indicavano che almeno un terrorista era stato «neutralizzato», ma la polizia ha detto ai residenti della zona di rimanere all'interno delle loro case per paura che gli uomini armati potessero essere ancora a piede libero. La polizia ha poi detto che l'aggressore era in fuga e che lo si stava cercando.
Vicino al luogo dell'attacco, le telecamere hanno mostrato dozzine di ufficiali e persone in uniforme militare radunate, con le pistole, all'esterno di un edificio dove si pensava fosse rintanato un sospetto. Il primo ministro Naftali Bennett riceveva aggiornamenti sulla situazione nel quartier generale dell'esercito israeliano, sempre a Tel Aviv. L'attacco è stato l'ultimo a sconvolgere Israele dopo che una serie di sparatorie e accoltellamenti a fine marzo che hanno provocato la morte di 11 persone in una sola settimana. Il più letale scoppio di violenza terroristica dal 2006.
«Inorridito nel vedere un altro vile attacco terroristico contro civili innocenti, questa volta a Tel Aviv. Pregare per la pace e porgere le condoglianze alle vittime e alle loro famiglie. Questo deve finire», ha twittato l'ambasciatore statunitense Tom Nides. L'ambasciatore dell'Ue Dimitar Tzantchev si è detto «profondamente preoccupato».
Tor Wennesland, l'inviato delle Nazioni Unite per la pace in Medio Oriente, ha spiegato di essere sconvolto dall'attacco e ha condannato Hamas per aver festeggiato. Nel 2016 era già avvenuta una sparatoria in un pub di Dizengoff Street. Due persone erano state uccise e diverse ferite. L'aggressore arabo israeliano era stato ucciso dalla polizia pochi giorni dopo.
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