Il vertice dell'inciucio. 5s e Pd si sono incontrati per definire un'intesa programmatica su un eventuale governo del ribaltone. All’incontro partecipano per il Pd i due capigruppo, Andrea Marcucci e Graziano Delrio, e il vicesegretario Andrea Orlando. Per i 5 Stelle sono presenti i due capigruppo, Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva, e i due vice, Francesco Silvestri e Gianluca Perilli. In cima alle priorità dei 5 Stelle c'è il taglio dei parlamentari. Un punto su cui è già iniziato lo scontro con i dem. Infatti i democratici sono riusciti ad aprire un terreno di battaglia tutto interno dopo l'audio di Renzi in cui di fatto alza il velo su alcune mosse di Gentiloni anti-inciucio. A questo punto vanno sottolineate le parole di Luigi Di Maio: "Il taglio dei parlamentari si deve fare subito. È l’inizio di qualsiasi tipo di discorso. Per quanto mi riguarda non c’è niente da litigare sul taglio dei parlamentari. Si deve fare e basta, se non c’è il taglio non c’è nient’altro. Gli italiani vogliono il taglio dei parlamentari e non discussioni a mezzo stampa. Questi già litigano", ha affermato il vicepremier. Parole chiare che di fatto hanno gettato ombre sulla possibile intesa giallorossa. Ma al termine del vertice il clima è apparso più "sereno" e le parole del capogruppo dem, Marcucci sono chiare: "La riunione si è svolta in un clima positivo e costruttivo, che ci fa ben sperare sulle prospettive". L'ex Guardasigilli, Andrea Orlando, ha aggiunto: "Con M5s niente di insormontabile". Poi dai dem è arrivata una richiesta: il Movimento deve chiudere il forno con la Lega. Le parole di D'Uva su questo aspetto della trattativa lasciano poco spazio alle interpretazioni: "Se fallisce tavolo col Pd, nessuna alternativa al voto". Subito dopo il Pd ha fatto sapere di essere d'accordo sul taglio dei parlamentari ma con garanzie costituzionali. La soluzione al rebus però deve arrivare entro martedì. E i dm vogliono che i grillini vadano dal Colle per informarlo del fatto che la trattativa sta andando avanti solo con il Pd.
Il Colle infatti ha chiesto tempi molto rapidi. I 5s per ora restano in pista anche con la Lega. Infatti le parole di Di Battista come quelle di Paragone suggeriscono prudenza a Di Maio. L'ala movimentista non vuole l'inciucio che potrebbe essere la "tomba" dei consensi. Tra i filo-ribaltone invece c'è Giuseppe Brescia dell'M5s: "Siamo di fronte al rischio di una recessione certa al quale ci ha esposti solo ed esclusivamente la follia di un uomo assetato di potere: Matteo Salvini. E noi dobbiamo dirlo chiaro che con questo traditore non vogliamo avere più nulla a che fare". La Lega intanto resta alla finestra e attende l'esito della trattativa Pd-5s. Salvini ha già fatto sapere che farà di tutto per evitare un ribaltone che porti Renzi al governo.
E Centinaio apre ulteriormente: "Secondo me c’è ancora possibilità di recuperare il rapporto coi 5 Stelle perchè, oltre a Di Maio, ci sono una serie di esponenti del Movimento che si ricordano bene del lavoro positivo che è stato fatto. È difficile perchè la via è molto stretta, però se ci sono i tempi e c’è la volontà di sedersi attorno a un tavolo non ci sono problemi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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