Londra - Da Facebook alla politica. Secondo alcune informazioni emerse da una causa che vede contrapposti Mark Zuckerberg e alcuni investitori minori, il fondatore del social più famoso del mondo avrebbe preso in considerazione un incarico governativo. Il quotidiano britannico The Guardian ha rivelato ieri che l'azione legale era stata avviata lo scorso aprile dopo che lo stesso Zuckerberg aveva proposto una ristrutturazione interna che avrebbe indebolito il potere di voto degli azionisti. Dai messaggi che Zuckerberg e altri due membri si scambiarono in quei mesi emerge chiaramente l'interesse del capo di Facebook per un possibile incarico di governo. Il problema Zuckerberg si poneva insieme ai suoi alleati era come presentare la cosa agli investitori. Marc Andreessen, uno dei soci più importanti, mentre si continuava a negoziare sulla proposta di riforma iniziale, aveva scritto a Zuckerberg che la questione più importante «era ancora l'incarico di governo». Alla fine, il fondatore di Fb aveva ottenuto di poter usufruire di un periodo di congedo di due anni dalla compagnia «per adempiere al suo servizio governativo» senza tuttavia perdere il controllo della sua azienda. Il piano di ristrutturazione per ora però rimane sospeso fino a che non sarà conclusa l'azione legale. I rapporti con la politica di Zuckerberg sono sempre stati controversi. Lui ha sempre evitato di prendere posizione. non così alcuni dei suoi uomini. Come Peter Thiel, che si è palesemente schierato a favore di Donald Trump.
Durante l'ultima campagna elettorale, Facebook è finita nella polemica delle «fake news», notizie false che la piattaforma avrebbe contribuito a diffondere per manipolare il voto. Ipotesi smentita seccamente da Zuckerberg.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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