Coronavirus

Terracina, scoppia focolaio dopo un comizio di Salvini

Cluster a Terracina dopo il comizio di Salvini. Positivi lo speaker e un deputato leghista. Salvini:"Io responsabile? A Zingaretti non lo avete chiesto"

Terracina, scoppia focolaio dopo un comizio di Salvini

Era la sera del 25 settembre. Ristorante Il Tordo di Terracina. Temporale e pioggia battente. I 300 invitati pigiati all'ingresso, tutti con mascherina. Prima, la misurazione della febbre con i termoscanner. Poi, la cena seguita dal comizio del leader della Lega Matteo Salvini, accorso a sostegno del candidato sindaco Valentino Giuliani al rush conclusivo della campagna elettorale. Presenti tutti i maggiorenti leghisti della provincia pontina. Dodici giorni dopo lo speaker, risultato positivo al Covid, è ricoverato all'ospedale di Latina. Anche il deputato della Lega Francesco Zicchieri, coordinatore regionale del partito, ha scoperto lunedì di essere positivo dopo il doppio tampone. "L'ho sentito al telefono, Zic dice che non ha sintomi, sta bene", racconta il capogruppo leghista alla Regione Lazio, Angelo Orlando Tripodi. Però poi si è autorecluso in quarantena volontaria e si è sottoposto ieri a tampone. "Sto bene, passerà anche questa", ha scritto Zicchieri in un post su Facebook per tranquillizare i militanti.

Le preoccupazioni dell'Asl

Le autorità sanitarie locali temono però che i casi siano molti di più e che un aumento esponenziale dei positivi possa trasformarsi in un maxi cluster. L'Asl di Latina sta già pensando di organizzare un drive in per effettuare tamponi a tappeto ai partecipanti. In Prefettura si stanno mettendo a punto misure restrittive per contenere il dilagare dei contagi che dovrebbero limitare soprattutto le aperture di attività commerciali e ristorative. Ma si è iniziato a parlare anche di mini lockdown. La paura è che un eventuale focolaio a Terracina possa far collassare un territorio, quello pontino, già provato dal Covid-19. Giuseppe Ciarlo, il medico che si è già occupato del cluster di Fondi, quando il centro del sud pontino diventò la prima zona rossa del Lazio, ha subito organizzato un drive in per il 6, 7 e 8 ottobre, dalle 14 alle 18, presso lo stadio comunale "Mario Colavolpe" di Terracina, per l'esecuzione del tampone rapido con esame antigenico. Per sottoporsi al tampone sarà obbligatorio prenotarsi in anticipo sul sito dell'Asl.

Chi era presente al comizio

Alla cena-comizio per la campagna elettorale a sostegno del candidato leghista a Terracina, erano presenti 300 persone. Tutti avrebbero indossato le mascherine, racconta chi c'era, poi però nel corso dei vari interventi le avrebbero tolte o abbassate. Molti altri, come testimoniano diverse immagini, le portavano solo sulla bocca. E i relatori, tra cui lo stesso Salvini, si sarebbero anche passati il microfono. A parlare dallo stesso microfono dell'organizzatore risultato positivo sarebbero stati, oltre al leader del Carroccio, anche l'ex sottosegretario Claudio Durigon, il capogruppo in Regione Lazio, Angelo Tripodi, che si è già sottoposto a tampone, e lo stesso candidato sindaco Giuliani. "Giovedì scorso avevo deciso di mia iniziativa di fare il test sierologico, quando ancora non si sapeva nulla del cluster di Terracina, fortunatamente il risultato è negativo. Comunque un tampone lo farò pure io", dice all'AdnKoronos, Matteo Adinolfi, eurodeputato della Lega, anche lui tra i partecipanti all'incontro elettorale dello scorso 25 settembre. "Anche il mio medico - spiega - mi ha detto che non devo preoccuparmi, perché se mi fossi contagiato al ristorante, già giovedì dal test sarebbe emerso. E poi io sono andato subito via, ho sentito il comizio e non mi sono fermato a cena".

Lo scontro politico

A infiammare una situazione già tesa ci si mette anche la polemica politica. Nel mirino le frasi che Salvini ha pronunciato quella mattina stessa a Formello, in provincia di Roma, all'inizio di una lunga giornata di campagna elettorale nel Lazio, quando ha confidato di essere "un po’ febbricitante". "Circolano ricostruzioni giornalistiche che in barba alle indagini Asl ricostruiscono ‘link elettorali’ il giorno del voto, prontamente sbandierate da qualche amministratore da cui ci aspetteremo ben altro in giorni come questo", si legge sul profilo Facebook Lega-Salvini Premier. E ancora: "Approfittare della salute delle persone al solo scopo di condurre una ‘bassa’ propaganda elettorale è una delle più squallide bassezze che si possano compiere in questo momento". Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario dem Nicola Zingaretti che non risparmia un velato attacco al leader leghista: "Non voglio entrare in polemiche, ma continuo a fare appello alla politica a dare il buon esempio". "Io responsabile? A Zingaretti malato non l'avete chiesto.

Quando c'è di mezzo la salute non si scherza", controbatte, duro, Salvini, a una giornalista che, a margine della visita al Salone Nautico di Genova, gli ha chiesto se si sentisse colpevole per il cluster di coronavirus a Terracina.

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