Nino Materi
Tra i maneggioni del cartellino arrestati ieri dai carabinieri di Massa Carrara ci sono anche 10 impiegati del Genio civile: ufficio che, in questo caso, sarebbe meglio chiamare Genio incivile, considerato che in queste stanze tutto si faceva, meno che lavorare; per la precisione non si faceva proprio nulla: le stanze erano vuote. Perché i dipendenti «diversamente stakanovisti», invece di stare dietro alla scrivania, stavano dietro il bancone del bar o davanti alla bancarelle del mercato.
Caffè, aperitivi, shopping, palestra, doppio lavoro (doppio si fa per dire, visto che il primo non era minimamente considerato ndr), passeggiate, gite in auto e via truffando.
«Di professionale - spiegano gli investigatori che li hanno incastrati dopo mesi di videopedinamenti - avevano solo il metodo con cui si erano trasformati in esperti assenteisti». Sicuri di farla franca. Coscienti di un'impunità assoluta. Ma che, per fortuna, assoluta non è. Anche se loro con «attività pervicace e sistematica» non si sono posti mai il dubbio di essere scoperti.
«È come se si fossero autoconvinti che il loro comportamento fosse normale», aggiungono gli inquirenti.
Ma le segnalazioni, negli ultimi tempi, erano diventate troppe e troppo circostanziate per non far scattare le indagini. E così ieri i carabinieri di Massa Carrara hanno arrestato e posto ai domiciliari 26 dipendenti pubblici, mentre per altre tre persone è scattato un provvedimento di divieto di dimora. Le persone coinvolte nell'inchiesta sull'assenteismo sono dipendenti pubblici della Provincia di Massa Carrara e del Genio civile.
I 29 indagati sono stati monitorati da novembre 2016 a maggio 2018 con cadenza giornaliera. Sconcertante lo scenario. Tutti si assentavano senza giustificazione dal lavoro per svolgere le attività più disparate.
L'operazione, che ha visto impiegati 110 militari, ha portato anche a una serie di perquisizioni a Massa, a Carrara, Montignoso, Sarzana (Spezia), Viareggio (Lucca) e Pisa. Clamoroso: tra gli arrestati c'è anche il comandante della polizia provinciale di Massa, l'autista del presidente della Provincia, un messo notificatore dello stesso ente e 10 funzionari del Genio civile di Massa.
In totale l'inchiesta, coordinata dalla Procura di Massa e condotta dai carabinieri, vede indagate 70 persone.
L'indagine, evidenziano i magistrati, ha portato alla luce «una lunga, consolidata e diffusa prassi di assenteismo ingiustificato realizzato attraverso un sistematico ed ingegnoso aggiramento delle
regole che disciplinano il rapporto di pubblico impiego».Con la nuova normativa, i dipendenti assenteisti potrebbero essere licenziati in tempi brevissimi. Finora, nonostante la legge lo consenta, è accaduto molto di rado.
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