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Toninelli: "Referendum sulla Tav? Andava fatto 20 anni fa"

Il ministro dei Trasporti respinge la proposta leghista di una consultazione regionale. Sull'analisi costi-benefici: "Nessuna melina"

Toninelli: "Referendum sulla Tav? Andava fatto 20 anni fa"

"Il referendum è uno strumento splendido, ben venga se lo chiedono i cittadini, anche se andava fatto quando si discuteva dell'opera 15 o 20 anni fa". Il minstro dei Trasporti, Danilo Toninelli, allontana l'idea di una consultazione regionale lanciata dalla Lega per decidere sulla Tav.

In una giornata ad alta tensione, con l'adesione della Lega alla piazza Sì Tav di sabato a Torino e la replica infuriata dei 5 Stelle, Toninelli interviene con un post su Facebook. In cui precisa che al momento non è sul tavolo l'ipotesi di chiamare alle urne i cittadini: "Il dibattito referendario deve essere avveduto e informato: inutile parlarne prima di aver conosciuto e studiato per bene i numeri dell'analisi costi-benefici".

Ma quando arriveranno i documenti che una commissione tecnica interna al ministero sta preparando da mesi? Sempre via Facebook Toninelli aggiorna sullo stato dei lavori: "Il documento preliminare è attualmente al vaglio della Struttura tecnica di missione per le opportune verifiche e dovrà essere abbinato all'analisi giuridica". Insomma, l'analisi costi-benefici dei tecnici è conclusa ma manca quella giuridica, che andrà a calcolare in particolare i costi per le penali che il governo dovrebbe pagare in caso di no all'opera. Nel caso del Terzo Valico, citato da Toninelli, il ministero ha scelto di proseguire i lavori proprio perché i costi indiretti dello stop ai lavori sarebbero stati maggiori dei risparmi.

Toninelli si didenfe: "Nessun giallo, nessun mistero, nessuna melina". Ma svela che, prima della pubblicazione dei documenti, passerà del tempo: oltre all'analisi giuridica ci sarà poi la discussione politica interna al governo, seguita dal confronto con Francia e Unione Europea in base agli impegni già presi sia con la ministra francese Elisabeth Borne che con la Commissione.

Il ministro conferma anche la disponibilità a un confronto sui documenti con i rappresentanti degli imprenditori piemontesi favorevoli all'opera.

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