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Toninelli, Trenta e gli altri: il futuro dei ministri M5S silurati

Tra il Conte I e II, c'è una bella differenza. Non solo per le forze politiche che lo appoggiano, ma anche per i ministri M5S che ne fanno parte. Alcuni di loro sono stati confermati. Ad altri invece, come Toninelli e Trenta, è andata male

Toninelli, Trenta e gli altri: il futuro dei ministri M5S silurati

A Giuseppe Conte è stato concesso il bis. Onore negato a quei ministri in quota Movimento 5 Stelle, vittime del "rimpasto" nel passaggio dal governo giallo-verde a quello giallo-rosso. Nomi e volti che gli italiani hanno imparato a conoscere negli ultimi 14 mesi, costretti a tornare sulla terra. Chi al proprio lavoro al di fuori della politica e chi, invece, in Parlamento e/o nei quadri del partito. Barbara Lezzi, ex ministro per il Sud, ha ringraziato e salutato tutti su Facebook: "Continuerò sempre a credere che ci sia la possibilità del cambiamento. Lo devo a mio figlio, a voi e a me stessa. Buon lavoro al nuovo Governo che seguirò dal Senato". Lezzi, infatti, è alla sua seconda legislatura a Palazzo Madama.

Chi ha sperato fino all'ultimo nella riconferma è stata Giulia Grillo. L'ex ministro della Salute è stata rimpiazzata dall'esponente di Leu Roberto Speranza. Anche lei ha dato il suo addio su Facebook: "Grazie a chi è stato con me in questi lunghi mesi spesso in salita, condividendo le ansie e gli entusiasmi. Essere ministro è stato un privilegio e un onore". Per lei rimane uno scranno a Montecitorio. Ma non c'è due senza tre. Solo che, nel caso di Elisabetta Trenta, l'addio al Ministero della Difesa è decisamente più polemico: "Non sono contenta, non meritavo tutto questo. Sono stata una delle persone che ha lottato più di tutti contro Salvini. Voglio stare zitta perché in questo momento potrei dire di tutto e contro tutti". Per lei si profila un ritorno all'insegnamento presso la Link University.

Più rilassato - ma sbrodolato - l'arrivederci uno dei ministri più discussi del Conte I, Danilo Toninelli. L'ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, sostituito dalla dem Paola De Micheli, si è congedato con un lunghissimo post su Facebook in cui ha rivendicato tutti i risultati ottenuti al Mit: "Ho donato tutto me stesso, a volte anche sbagliando, come può capitare, ma comunque nella convinzione di aver agito per l'esclusivo interesse dei cittadini". Tornerà a fare il senatore.

Più dimesso l'addio di Giovanni Tria al Mef. In pensione dall'insegnamento dalla fine del 2018, potrà riprendere a scrivere di economia per Il Foglio. Lo sostituisce l'eurodeputato dem Roberto Gualtieri. Chissà che smacco, invece, per Enzo Moavero Milanesi lasciare il posto alla Farnesina a Luigi Di Maio. Vedremo se gli darà dei consigli come Calenda provò a fare con Giggino prima che quest'ultimo ne prendesse il posto ai vertici dello Sviluppo Economico.

Tra gli "esuberi" del Conte I anche Alberto Bonisoli, sostituito ai Beni Culturali da un cavallo di ritorno come Dario Franceschini.

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