L'analisi costi-benefici che - anche se non c'è l'ufficialità - boccia la Tav Torino-Lione e che rinvigorisce le ragioni del movimento contrario, è un assist ghiotto per Danilo Toninelli, da sempre piuttosto scettico sulla sua realizzazione.
"Nel contratto di governo c'è scritto di ridiscutere integralmente l'opera", ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti ad Agorà su Rai3, "Ed è quello che stiamo facendo per la prima volta con consapevolmente. Perchè non voglio far spendere ai cittadini soldi che potrebbero essere spesi meglio".
Una risposta ufficiale e definitiva arriverà solo a fine gennaio, dopo che il governo avrà finito di valutare il documento prodotto da una commissione di esperti e dopo averne discusso "con la Francia e con Bruxelles". Intanto il professor Marco Ponti, coordinatore della stessa commissione, ha spiegato le ragioni di quel "no" certificato nella relazione: "Lei provi a pensare quanti migranti si possono salvare o quanti posti di lavoro si possono creare con i denari della Tav", ha detto Ponti al Corriere della Sera, "Le opere pubbliche di posti di lavoro ne portano pochi in rapporto alla spesa. L'impatto sull'economia non può essere analizzato con la teoria del valore aggiunto. Il moltiplicatore occupazionale per le grandi opere di ingegneria civile è basso".
Ma lo stesso Ponti rimette tutto nelle mani del governo: "Noi non crediamo che la decisione debba seguire per forza l'analisi costi-benefici, che è solo uno strumento di comprensione", dice, "La decisione è politica. Come sempre". "Assolutamente", conferma Toninelli, "Solo che prima la prendevano i politici e la calavano sulla testa della gente senza dire il perché. Adesso ti dico che ti costa soldini".
Ma contro lo stop si schiera apertamente la Lega che domani scenderà in piazza a Torino per la manifestazione pro Tav.
Proprio al Carroccio e al suo leader si rivolge Forza Italia: "Va bene la presenza in piazza, ma vogliamo ricordare che loro sono al governo", dice Mariastella Gelmini, "Se non si vuole imporre uno stop delle infrastrutture non bisogna andare in piazza ma in Consiglio dei ministri e licenziare Toninelli, mandarlo a casa. Ormai l'abbiamo capito tutti che l'analisi costi benefici è un alibi, non basta la protesta, serve qualcosa di concreto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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