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Torchiato dai pm il braccio destro di Speranza. Sul tavolo il dossier Oms sparito perché critico

Il procuratore Chiappani: verbale secretato. Il ruolo di Guerra e Brusaferro

Torchiato dai pm il braccio destro di Speranza. Sul tavolo il dossier Oms sparito perché critico

Il cerchio intorno al ministro della Salute Roberto Speranza si stringe ancora. Ieri i pm di Bergamo che indagano per epidemia colposa hanno sentito in Procura il capo di gabinetto del ministero della Salute, Goffredo Zaccardi. L'inchiesta al momento vede come unico indagato il direttore vicario dell'Oms Ranieri Guerra, che secondo i magistrati guidati da Antonio Chiappani avrenne mentito sul report Oms dal titolo Una sfida senza precedenti: la prima risposta dell'Italia al Covid, pubblicato il 13 maggio 2020 e sparito 24 ore dopo perché avrebbe messo in imbarazzo l'esecutivo per la gestione della pandemia «improvvisata, caotica e creativa». Il ministro Speranza sapeva del report già ad aprile, come ha confermato lo stesso Guerra in una intervista al Giornale («Gli fu consegnato solo l'indice di tre pagine» inviatomi dal curatore del report Francesco Zambon»). Zaccardi invece sarebbe stato tirato in causa da Guerra e Brusaferro per rivedere il report insabbiato. Così scrive Guerra a Brusaferro per informarlo che il 18 maggio 2020 alle 19 avrebbe «visto Zaccardi». «Vuoi che inizi a parlargli dell'ipotesi di revisione del rapporto dei somarelli», chiede Guerra con riferimento ai altri ricercatori della sede Oms di Venezia che scrissero il dossier. Brusaferro è d'accordo. Poche ore dopo, alle 20.35, il direttore vicario dell'Oms comunica: «Zaccardi dice di vedere se riusciamo a farlo cadere nel nulla. Se entro lunedì nessuno ne parla vuole farlo morire. Altrimenti lo riprendiamo insieme». Perché dunque è importante sentire Zaccardi, seppur come persona informata sui fatti? Per capire dalla sua viva voce se la decisione di ignorare il report fu una decisione di Zaccardi o fu condivisa dallo stesso Speranza, che invece ha sempre negato. Il report, peraltro, metteva anche alla berlina la decisione dell'Oms di cambiare in corsa - dal 22 gennaio al 27 gennaio - il protocollo per rilevare il virus, riducendo i tamponi ai soli «sintomatici» e ritardando il tracciamento del virus, diventato poi ingestibile. Qualche giorno dopo, peraltro, Guerra informò Brusaferro dell'accordo raggiunto nella «riunione di ieri con Zaccardi e con Speranza» che il team di Venezia sarebbe stato affiancato da alcune persone dell'Iss e del ministero per «ridefinire il progetto» in modo da renderlo una «pubblicazione condivisa». Insomma, un report indipendente che lanciava precise accuse all'Italia si poteva addomesticare. Che ruolo ebbe Guerra nel far saltare il report? E perché eventualmente lo fece? Per proteggere l'Oms, il governo, il ministro Speranza o se stesso, visto che da ex dg del ministero della Salute non aggiornò il piano pandemico? «Il verbale è secretato», ha detto alle agenzie Chiappani.

«La censura di quel rapporto non solo si è rivelata un boomerang per il ministero e l'Oms, ma ha anche scoperchiato un decennio di negligenze e pressapochismo delle istituzioni», dice al Giornale Robert Lingard, consulente del team di legali che ha innescato l'inchiesta proprio con la consegna ai pm del report sparito.

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